Il tecnico rossonero è tornato su quanto accaduto nei confronti di Pulisic, ma lo statunitense non è l’unico: tutti i recenti tristi casi.
Nell’era dei social network, utilizzati in maggior maniera come valvola di svago, c’è purtroppo una fetta di maleducati che li utilizza per dare sfogo alle proprie delusioni o alla propria rabbia. Non è infatti una novità che i calciatori, in particolare, vengano presi di mira dai tifosi avversari per eventi o comportamenti che si sono tenuti in una determinata partita. Ne consegue che Instagram o Facebook diventino terra di nessuno dove mandrie di persone senza alcun freno si lasciano trascinare dalle proprie frustrazioni augurando le peggio cose a uomini che, seppur troppo spesso fatti apparire come supereroi, sono in realtà persone comuni.
Molti calciatori, infatti, cercano di svincolarsi da queste situazioni chiudendo i commenti ai propri profili social e concedendoli soltanto alle persone che rientrano nella loro cerchia dei seguiti. Una scelta che porta ad evitare, o quanto meno limitare, la serie di insulti che, troppo spesso, tocca leggere nei post partita di quei match particolarmente intensi e ricchi di polemiche. D’altronde il calcio, seppur abbia il suo lato più triste legato alle delusioni sul piano dei risultati, deve restare uno sport che diffonde divertimento e positività, non odio e insulti terribili nei confronti dei calciatori.
A toccare questo tema particolarmente sensibile ci ha pensato Stefano Pioli nella conferenza stampa odierna, facendo chiaramente riferimento a quanto successo a Pulisic, ripetutamente insultato dopo la partita di venerdì sera contro la Lazio che ha suscitato tante polemiche. “Non deve essere difeso e tutelato: la storia parla per lui. Ormai i social sono uno sfogo di maleducazione e di insulti: Christian ha tutto il nostro sostegno“, ha dichiarato con coraggio il tecnico rossonero. L’ex ala del Chelsea è l’ultimo ad aggiungersi alla triste liste dei calciatori del Milan presi di mira dagli insulti sui social network. Tra questi rientra pure Rafael Leao che ha spesso trattato anche il tema del razzismo.
Qualche settimana fa, infatti, il numero 10 del Diavolo è stato vittima di insulti di questo genere da parte di un ‘tifoso‘, con Leao che ha voluto diffondere il suo pensiero a riguardo. “Sui social e non solo esiste gente così, purtroppo. Manca spesso l’educazione in famiglia, a scuola. Lui non sa nemmeno cosa ha fatto. E questo è un problema: i razzisti spesso non si rendono nemmeno conto di essere razzisti“. Ma non solo. Riavvolgendo il nastro per tornare all’aprile del 2023, dopo la partita con il Napoli, alcuni tifosi azzurri si sono scagliati con rabbia nei confronti di Theo Hernandez. “Tuo figlio deve morire“ era solo uno dei tanti terribili commenti apparsi nel profilo social del terzino francese. Una piaga che il mondo del web dovrebbe, una volta per tutte, tentare definitivamente estirpare.
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