Il professor Enrico Castellacci è intervenuto in esclusiva ai microfoni di TvPlay.
“L’INFORTUNIO DI BERARDI E’ QUALCOSA CHE CAPITA DI FREQUENTE” – “L’infortunio di Berardi è un qualcosa di molto più frequente di quello che si potrebbe immaginare, poi quando capita a giocatori così importanti, come per Spinazzola, fa sempre un po’ specie. Voglio mandare un abbraccio al ragazzo, dovrà farsi veramente forza per combattere questo evento negativo, ma si riprenderà sicuramente”.
“ROTTURA DEL TENDINE E’ DI ORIGINE DEGENERATIVA” – “Questi infortuni, al 90% dei casi non sono mai di origine traumatica ma di origine degenerativa. Evidentemente il ragazzo aveva già un processo degenerativo del tendine, che non sempre è infiammatorio, e improvvisamente si rompe. C’è anche una predisposizione genetica. Non è un problema di fragilità fisica, può esserci una predisposizione genetica per il tendine nello specifico, ma in generale non c’entra”.
“MEGLIO AVERE UN PROCESSO INFIAMMATORIO COME CAMPANELLO D’ALLARME” – “Per prevenire questi infortuni la fortuna è avere un processo infiammatorio in corso, perché tutto ciò porta a farsi controllare dallo specialista che riconoscerà la presenza di uno stadio degenerativo del tendine. Quando non c’è dolore, invece, è estremamente pericoloso perché può portare alla rottura del tendine senza avere campanelli d’allarme”.
“PREVENZIONE PASSA DALLA MEDICINA RIGENERATIVA” – “Per diminuire le probabilità di questi infortuni oggi si utilizza la medicina rigenerativa. Da anni facciamo infiltrazioni di cellule staminali per migliorare la condizione del tendine, rinforzarlo e diminuire le possibilità che si possa rompere. Questo, però, viene effettuato quando sappiamo che un giocatore in particolare ha un processo di degenerazione in corso. Se Berardi non ha mai avuto disturbi in passato è evidente che nessuno se ne sia mai accorto”.
“NESSUNA CORRELAZIONE COI PRECEDENTI INFORTUNI DI BERARDI” – “Non c’è nessuna correlazione tra l’infortunio al menisco e la rotture del tendine. Quest’ultimo sicuramente si sarebbe rotto: poteva accadere in qualsiasi momento. Se c’è una predisposizione e non si fa nulla per rallentare questo fatto, prima o poi sarebbe successo”.
“DIAGNOSI CON SEMPLICE ECOGRAFIA, DECORSO POST OPERAZIONE SARA’ LUNGO” – “Quando c’è un processo degenerativo uno specialista può accorgersene tramite semplice ecografia, notando come il tendine si ingrossi e sia a rischio rottura. L’intervento che subirà Berardi è ordinario, e quasi sempre ha successo. Ci sono delle tecniche avanzate, l’unico problema è che il recupero sarà lungo. Salterà sicuramente l’Europeo, ci vorranno dai 5 ai 7 mesi a seconda di come risponde il ragazzo alle cure”.