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Bayern Monaco, rimonte indigeste in Champions League: perché la Lazio può crederci

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Matteo Sfolcini

Negli ultimi anni il Bayern Monaco non ha avuto un grande rapporto con le rimonte in Champions League: perché la Lazio può crederci.

E’ già tempo di verdetti in Champions League dove si conosceranno chi saranno le prime squadre a qualificarsi ai quarti di finale. Tra le aspiranti c’è anche la Lazio, chiamata a difendere il minimo vantaggiato acquisito nella gara d’andata, grazie alla vittoria per 1-0 all’Olimpico, sul campo del Bayern Monaco. Un compito sulla carta complicato ma non impossibile guardando i precedenti.

I tifosi biancocelesti non potevano sperare in un risultato migliore della squadra di Sarri che, oltre a non subire gol si è portata avanti nel parziale col rigore segnato da Immobile. All’Allianz Arena la pressione sarà maggiormente sulle spalle dei bavaresi che, se vogliono evitare l’eliminazione, devono segnare almeno una rete e poi completare la rimonta per ottenere il passaggio del turno.

Di sicuro i campioni di Germania in casa hanno la forza e i mezzi per riuscire a ribaltare la qualificazione ma la cosa non è scontata come insegnano le volte in cui si sono ritrovati in questa situazione e nelle ultime edizioni i casi sono diversi. A maggior ragione oggi in cui Tuchel e giocatori stanno attraverso un momento molto negativo.

Lazio, tutte le ultime rimonte fallite dal Bayern Monaco

La maggior parte degli addetti ai lavori e appassionati è convinta che in qualche modo il Bayern Monaco riesca a battere la Lazio e proseguire il suo cammino in Champions League nonostante l’inaspettata sconfitta dell’andata. I bavaresi, per storia, tradizione e valore della rosa, partiranno anche da favoriti ma dovranno fare i conti col recente passato e invertire una brutta tendenza.

Ciro Immobile, attaccante della Lazio (LaPresse) – TVPlay.it

Nell’ultimo decennio il Bayern Monaco ha alzato soltanto nella stagione 19/20 il trofeo, ovvero quella condizionata dal Covid in cui si è giocato senza tifosi e soprattutto con “partite secche” ai quarti e in semifinale. Il problema dei tedeschi infatti ultimamente è gestire il doppio impegno e nello specifico non riuscire a rimediare alle sconfitte subite nei primi 90 minuti.

Un fattore di speranza per la Lazio considerando che i bavaresi non riescono a rimontare un risultato avverso nella gara di ritorno dalla stagione 14/15 ovvero da nove anni. In quell’edizione, dopo il 3-1 subito dal Porto all’andata dei quarti di finale, i ragazzi allora guidati da Guardiola vinsero 6-1 all’Allianz Arena e approdarono in semifinale.

In questo caso basterebbe molto meno per superare i biancocelesti come provato a fare con altri avversari con cui però hanno fallito. L’anno successivo per esempio l’Atletico Madrid, forte dell’1-0 in Spagna, perse ma limitò i danni in Germania subendo un 2-1 che, grazie ai gol in trasferta, portò i Colchoneros in finale. Uno scenario che, con le nuove regole, non sorriderebbe alla squadra di Sarri e manderebbe la sfida ai tempi supplementari.

Proprio i supplementari furono decisivi al Real Madrid per superare i quarti di finale 16/17 contro un Bayern Monaco sconfitto 1-2 in casa, capace di replicare il risultato al Bernabeu prima di crollare e arrendersi 4-2 oltre i 180 minuti. Lo stesso duello, stavolta in semifinale, si ripete l’anno dopo e l’epilogo è lo stesso: i Blancos esultano 1-2 in trasferta e resistono al Bernabeu strappando un decisivo 2-2.

Poi nel 20/21 la capitale tedesca è terra di conquista del PSG che vince 2-3 l’andata dei quarti di finale e, nonostante cade 0-1 al Parco dei Principi nel secondo atto, viene premiato dai gol in trasferta. Poi c’è la favola Villarreal che nel 21/22, sempre ai quarti di finale, batte a sorpresa 1-0 in casa il Bayern Monaco (come la Lazio) e poi evita il ribaltone uscendo con un pareggio per 1-1 al ritorno a completare una storica impresa. Infine andiamo all’anno scorso quando il Manchester City, poi campione, si sbarazza 3-0 dei tedeschi all’Etihad e poi gestisce un ritorno finito 1-1.

Matteo Sfolcini

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