Dia, Panucci e non solo: cosa succede quando il calciatore si rifiuta di giocare. L’attaccante senegalese si è ribellato al tecnico della Salernitana
Durante la sfida tra Salernitana e Udinese, a una manciata di minuti dalla conclusione della gara con il risultato di 1-1, il tecnico dei granata Fabio Liverani ha invitato Boulaye Dia ad entrare in campo nel tentativo di cercare il gol della vittoria, necessaria per coltivare ancora qualche chance di salvezza. Il ventisettenne attaccante senegalese però si è clamorosamente rifiutato di entrare sul terreno di gioco. Una presa di posizione assurda e molto grave che ha di fatto sancito la rottura, forse definitiva, tra il giocatore e la Salernitana. Lo stesso Liverani a fine partita ha confermato la frattura con Dia: “Non posso più contare su di lui, è un dato di fatto”.
Il gesto di Dia è l’ultimo caso di ammutinamento di un giocatore nei confronti del suo tecnico, ma non è certo il primo. Nella storia del calcio italiano non sono mancati i grandi rifiuti che hanno fatto scalpore. Anche all’estero qualche episodio analogo si è verificato negli ultimi anni, due dei quali hanno visto coinvolti grandi allenatori come José Mourinho e Roberto Mancini.
In Serie A per ben due volte il protagonista in negativo è stato Christian Panucci. La prima volta a marzo del 2004, quando l’ex difensore savonese si ribellò al suo allenatore e amico Fabio Capello che lo voleva mandare in campo durante una sfida contro la Reggina.
Dia, Panucci e gli altri rifiuti: ecco i provvedimenti delle società
Cinque anni dopo, a gennaio del 2009, ancora Panucci guadagna le prime pagine dei giornali: escluso dalla formazione titolare da Luciano Spalletti nel match contro il Napoli, il difensore ligure si rifiuta di sedersi in panchina insieme ai suoi compagni.
In Spagna nel 2010 José Mourinho, all’epoca allenatore del Real Madrid, si scontrò con Mahmadou Diarra che non volle entrare durante un Clasico contro il Barcellona che le merengues persero per 5-0. Roberto Mancini ebbe un problema analogo con Carlos Tevez che non volle entrare durante una sfida di Champions tra Bayern e Manchester City del 2011.
In tutti questi casi i provvedimenti presi dai club di appartenenza dei giocatori hanno assunto le sembianze di una consistente multa. Tornando al caso di Dia, è dall’inizio dell’anno che l’attaccante senegalese è in contrasto con la Salernitana: tutto nasce dalla mancata cessione durante l’ultimo mercato estivo, in cui Dia sognava di trasferirsi in un club di prima fascia. Anche lui sarà severamente multato.