Non accenna a calmarsi la polemica scatenata dal servizio delle Iene sulla classe arbitrale, quanto emerso dalla seconda parte fa ancora discutere.
L’inchiesta delle Iene sul mondo degli arbitri di Serie A e non solo non si è ancora conclusa. Lo scandalo sollevato dal pentito anonimo che aveva fatto scottanti rivelazioni su spaccature interne all’associazione fino addirittura alla manomissione delle immagini var, ha colpito ancora. Stavolta nel mirino sono finite le valutazioni che vengono assegnate al direttore di gara al termine di ogni singola partita e che occorrono a stilare le graduatorie da cui dipendono promozioni e bocciature, quindi chi fa carriera e chi no.
Nella puntata andata in onda ieri con il materiale raccolto da Filippo Roma vengono mostrati elementi per sospettare che i vertici arbitrali abbiano dichiarato il falso al fine di alterare la classifica che viene redatta con le valutazioni degli arbitri.
Nella fattispecie ci si è concentrati sulla vicenda che ha interessato i due arbitri Niccolò Baroni e Danielo Minelli, che sono attualmente impiegati sia in Serie A che in Serie B, ma che tre stagioni fa furono di fatto dismessi al termine della stagione. Questo avvenne soltanto dopo il ricorso, nel quale sostenevano che i voti fossero stati “taroccati”, per favorire un altro fischietto, Eugenio Abbattista, che invece quell’anno avrebbe dovuto essere dismesso per il raggiungimento degli otto anni consentiti in quella categoria.
Il nuovo scandalo del mondo arbitrale
Il servizio spiega come nel sistema arbitrale il giudizio per l’operato del direttore di gara avvenga mediante una votazione compresa tra 8,20 che corrisponde ad un’insufficienza, fino a 8,70 che invece rappresenta l’eccellenza. Nella chat con all’interno tre responsabili su quattro si può leggere un “Prova Abbattista 8,70” per modificare il voto che Riccardo Di Fiore, componente dell’organo tecnico non presente nella chat, che invece aveva assegnato un 8,60.
Grazie a questo intervento Abbattista riceve una proroga mentre Binelli e Baroni vengono dismessi. Se non fosse che dopo una serie di sconfitte in tutti i gradi della giustizia sportiva, i due fischietti penalizzati vengono a sorpresa reintegrati proprio nel momento in cui annunciano il ricorso alla giustizia ordinaria.
Le Iene a questo punto vorrebbero parlare proprio con Baroni e Minelli a cui però l’Aia non consente di rilasciare dichiarazioni. Nel momento in cui Filippo Roma va a chiedere lumi a Carlo Pacifici, attuale presidente dell’Aia, la risposta è che il permesso di parlare era stato negato soltanto per motivi di prassi, essendo i due arbitri “sotto partita”.