L’ex centrocampista di Napoli e Salernitana Francesco Montervino ha rilasciato alcune dichiarazioni in diretta ai microfoni di Tv Play.
CAMPIONATO MAI INIZIATO – “Per me è un campionato che non è mai Iniziato. Dal primo istante ho pensato che l’Inter facesse un campionato a sé, il mio primo pensiero è stato quello di dire che l’Inter quest’anno poteva tranquillamente ripetere quello che ha fatto il Napoli l’anno scorso, cioè vincere con 20-30 punti di vantaggio sulle altre e sta mantenendo quella mia ipotesi iniziale”.
ZIRKZEE DA TOP CLUB – “Bellissima la lotta Champions che vede Bologna e Atalanta, per me l’Atalanta non una sorpresa ma il Bologna sì, con l’espressione di un gran calcio l’espressione di calciatori che stanno secondo me possono definitivamente spiccare il volo. Zirkzee per me è la sorpresa di questo campionato, è un giocatore straordinario straordinario già da top level ed è da top club”.
DELUSIONE NAPOLI – “Il Napoli è la delusione fino a questo momento, lo dico purtroppo con malinconia ovviamente, visto i trascorsi e la mia fede. Stiamo soffrendo quest’anno anche se abbiamo vissuto una stagione l’anno scorso straordinaria. Abbastanza bene la Fiorentina, per me la Roma può dire la sua per la lotta Champions fino alla fine, un po’ meno la Lazio”.
VEDO MALE LA SALERNITANA – “Per quanto riguarda la zona retrocessione la Salernitana, l’altro mio piccolo pezzo di cuore visto che tra l’altro vivo con la mia famiglia ancora in quella città, non la vedo benissimo purtroppo. Anche il Sassuolo lo vedo in grandissima difficoltà tenendo conto che domani avrà una partita di recupero con il Napoli e se dovessi uscire con zero punti anche da quella partita si mette veramente male per loro. Dopodiché fra Verona e Cagliari metto dentro anche l’Udinese e il Lecce, che a parte un risultato un risultato clamoroso che ha fatto qualche settimana fa in casa con la Fiorentina, anche loro vengono da un trend abbastanza negativo. Quindi è una lotta ancora molto molto molto aperta”.
LA CONFERENCE CONVIENE AL NAPOLI? – “Ieri ero in trasmissione in diretta a Napoli per Canale 8 e si parlava con altri colleghi di quanto possa essere forse opportuno mancare questa qualificazione. Se pensi che un eventuale qualificazioni per la Conference League porterebbe molti meno benefici rispetto al non qualificarsi. Uno per gli introiti, due perché quando si rompe completamente un vaso ricostruire partendo da zero potrebbe essere meglio per riaprire un ciclo. La qualificazione eventualmente all’Europa League potrebbe portare comunque un beneficio, sia come introiti, anche se poi non sono tanto diversi dalla Conference League, ma più che altro come mercato da poter fare in entrata tenendo conto che poi i giocatori importanti europei vengono a giocare in squadre che poi l’anno successivo partecipano o alla Champions o al massimo l’Europa League. Quindi per una questione di mercato spero possano qualificarsi almeno in Europa League, per una questione di ricostruzione quasi paradossalmente sarebbe opportuno non qualificarsi”.
ESEMPIO CONTE – “Qualche anno fa Antonio Conte allenava in Italia una squadra che non partecipava alle coppe europee e vinse lo scudetto, se non sbaglio anche la Coppa Italia, mi pare negli ultimi anni suoi in Italia prima di andare all’estero. Qualora si dovesse fare con l’operazione con un allenatore importante è chiaro che gli si deve dare in mano la gestione tecnica completa della squadra, insieme al direttore sportivo che in questo caso è Melluso. Se gli si dà la completa gestione tecnica il Napoli è nelle condizioni di poter l’anno prossimo fare un campionato di vertice, perché ha nei giocatori, anche quelli che ci sono quest’anno, le qualità giuste per poter fare qualcosa di straordinario. Chiaro che adesso si è rotto qualcosa come gestione tecnica, forse l’errore più grande che si può si può aver fatto quest’anno è stato quello di De Laurentiis di avere messo le mani tecniche in quello che è un lavoro che invece dovrebbe fare un allenatore o un direttore. Se si dovesse dare pienamente la possibilità a un tecnico un direttore di poter lavorare, anche senza coppe europee, il Napoli vuol dire la sua tranquillamente”.
DE LAURENTIIS HA PECCATO DI PRESUNZIONE – “Sono stato con De Laurentiis forse uno dei capitani più longevi, perché ho fatto cinque anni con lui e ho un rapporto diretto con lui e la famiglia di grande stima di grande rispetto, ma credo di non fare notizia se dico che sicuramente lui quest’anno ha peccato forse un po’ di presunzione. Lo dico con con il bene che voglio da sempre a questa famiglia, lui è un imprenditore straordinario però il problema, non soltanto di De Laurentiis sono i presidenti che pensano di sapere anche di calcio. Quando dico pensano di sapere anche di calcio parlo proprio dell’aspetto prettamente tecnico. Credetemi le figure tecniche sono fondamentali e non può un presidente sostituire l’allenatore o un direttore tecnico, non perché non abbia la forza o la voglia, ma non ha quelle capacità che invece sono rappresentate da persone che sono 40 anni che fanno questo mestiere. Io mi permetto perché ho fatto 18 anni il calciatore e faccio da 7-8 anni il direttore, quindi sono 26-27 anni in cui non si finisce mai di imparare. Figuriamoci da dentro lo spogliatoio, perché poi le cose viste da dentro lo spogliatoio sono completamente diverse che viste dalla tribuna. La gestione di un calciatore a livello tecnico, morale, sentimentale e caratteriale non può mai farla un presidente. Questo è un errore rappresentato un po’ da tantissimi presidenti ormai in Italia. Forse De Laurentiis Lotito sono stati coloro che hanno fatto pensare ad altri presidenti di poter essere capaci di fare questo e non è così, perché poi quelle qualità ce le hanno soltanto alcuni presidenti e loro due in particolare come imprenditori nel calcio nelle aziende a calcio sono top in assoluto nel mondo e quello bisogna riconoscerlo. Poi però devono affidarsi a quella che può essere una squadra e un team di lavoro che gestisce bene tecnicamente il loro patrimonio e ce ne sono tante di persone brave, vedi quello che è successo l’anno scorso con con Giuntoli e con Spalletti”.
DEVE DECIDERE MELUSO – “Attualmente c’è un direttore sportivo, che tra l’altro è anche un amico ed è una persona secondo me molto molto capace che è Mauro Meluso. Mi auguro che gli venga data la possibilità di poter scegliere autonomamente l’allenatore con il quale iniziare il percorso. Detto questo l’allenatore ideale per me è quello che c’era l’anno scorso anche perché l’ho avuto come allenatore ai tempi dell’Ancona e quindi conosco bene le sue qualità e so benissimo qual è il suo il suo valore. Chiaro che è un allenatore che in qualche modo rispecchia il mio ideale tecnico, poi De Laurentiis ci ha insegnato che non va mai su quello che di solito è un allenatore è conosciuto, a parte quando è successo quando Ancelotti, ma va sempre su quelle che possono essere le eventuali sorprese”.
ITALIANO PROSSIMO ALLENATORE DEL NAPOLI – “Io ho già detto che Vincenzo Italiano sarà l’allenatore del Napoli l’anno prossimo. Perché c’è un amore passato già dai tempi dello Spezia, Meluso probabilmente arriva a Napoli proprio perché De Laurentis aveva un parere importante di Meluso ai tempi dello Spezia quando l’allenatore era proprio Vincenza italiano e chissà che non si possa ricomporre quella quella coppia. È un allenatore che potrebbe fare il salto di qualità e puntare a qualcosa di importante. Sta esprimendo un gran calcio con la Fiorentina, ma non so se è realmente pronto, perché Napoli è una piazza tanto pesante e tanto esigente, quindi l’aspetto caratteriale di questo allenatore può incidere molto”.
ATALANTA MERITA LA CHAMPIONS – “Zona Champions se la giocano Atalanta e Roma, con Bologna possibile sorpresa. Parlando per meriti l’Atalanta ormai ha fatto l’upgrade e assunto una dimensione da Champions costante. Tra quelle che sono lassù quella che mi piace meno è la Juventus, ma ormai ha talmente tanti punti di vantaggio che penso farà sicuramente parte delle squadre che andranno. Va anche detto però che il ranking potrebbe aiutarci a portare cinque squadre l’anno prossimo”.
IL PRIMO DE LAURENTIIS ERA FOLLIA – “Il primo De Laurentiis per noi che facciamo parte di questo mondo significava vedere un regista di fama mondiale arrivare in uno spogliatoio. Presentarsi con il Christian De Sica, il Muccino o con il Verdone di turno che entravano nello spogliatoio per noi era follia. Perché tu prima di una partita sei concentrato, pensi a come distruggere tecnicamente l’avversario e vedevi entrare loro che hanno un tutto un loro modo di vedere l’aspetto anche scaramantico di una partita, ti rendi conto e dici ‘no non è possibile questo è follia’. Però era il loro modo di vedere il calcio, così come ti dico che è stato un visionario dal settembre del 2004, già parlava di stadi multimediali, già parlava di Cina, già parlava di Arabia, è arrivato vent’anni prima degli altri e quindi ti dico che sotto questo punto di vista chapeau, perché ci ha insegnato a vedere prima le cose che sarebbero successe. Quel Napoli era fatto di uomini che non vedevano l’ora di indossare quella casacca, giocare in serie C nel settembre 2004, prima partita di campionato contro Cittadella e avere 57.000 persone allo stadio capisci che è qualcosa di clamoroso o io ho avuto la fortuna poi giocare dopo due anni e mezzo in Coppa Uefa contro il Benfica”.
DOPO MARADONA SOLO CAVANI – “Dopo Maradona nella storia del Napoli l’unico giocatore paragonabile a Cavani può essere soltanto forse Careca, o Gianfranco Zola nonostante non siano pari ruolo. Per il resto tutti gli altri non me ne vogliano ma sono per me sono inferiori a Cavani anche l’Higuain dei 36 gol. Cavani rappresenta il fuoriclasse assoluto, l’espressione del calcio moderno, l’atleta che viene messo in un campo di calcio quindi in assoluto Cavani dopo Maradona per me è il giocatore più importante più forte che abbia mai vestito la casacca del Napoli”.