La Lazio ha annunciato il silenzio stampa dopo la sconfitta contro il Bologna: il motivo della discussa decisione del club biancoceleste.
Nemmeno il tempo di festeggiare e godersi a pieno la prestigiosa vittoria sul Bayern Monaco in Champions League che la gioia si è subito trasformata in rabbia e delusione per la sconfitta col Bologna in campionato. Nel giro di pochi giorni si è un po’ capovolto il mondo biancoceleste, autore di una mezza impresa e successivamente di un brutto risultato sempre davanti alla sua gente.
Al termine della seconda partita però nessun rappresentante della squadra si è presentato davanti alle telecamere per commentare quello successo in campo. La società infatti, pochi minuti dopo il fischio finale, ha ufficialmente indetto il silenzio stampa a tutti i suoi tesserati tra la sorpresa di tv, giornalisti e gli stessi tifosi. Una decisione inaspettata e molto discussa che, a distanza di qualche ora, è stata pubblicamente spiegata dal vero responsabile.
Lazio, bocche cucite dopo il Bologna: di chi è stata la decisione
La Lazio non ha parlato dopo aver perso lo scontro diretto contro il Bologna nella 25.a giornata di Serie A che ha ulteriormente complicato la corsa Champions. Oggi infatti il quarto posto, occupato dall’Atalanta, è distante ben otto lunghezze e la prossima stagione i biancocelesti rischiano seriamente di restare fuori dalla massima competizione europea.
Dopo le solite lamentele di Sarri sul presunto orario avverso delle partite (il match è cominciato alle 12:30), non sono mancate le polemiche anche all’indirizzo dell’arbitro. Durante la partita il tecnico toscano e i giocatori hanno protestato diverse volte per la gestione della gara da parte di Fabio Maresca, finito al centro delle critiche anche dalla stampa per diversi errori.
E’ proprio questo il motivo per cui, come specificato dal direttore sportivo Angelo Fabiani ai microfoni di Radiosei, la Lazio ha tenuto le bocche cucite: “La decisione di non parlare alla stampa l’ho presa io e e non il presidente Lotito che non c’entra nulla. L’ho fatto per evitare che le dichiarazioni ai media di allenatore e calciatori fossero tutte contro l’arbitro anche perché erano in molti che avevano qualcosa da dire. Se mando dei tesserati che hanno l’adrenalina a mille a parlare con la stampa nel post partita, rischio di fare danni grossi”.
Queste il chiarimento di quanto successo dopo l’incontro: “Bisogna però distinguere il silenzio stampa dal non voler commentare la partita. Ricorderete che presi una decisione analoga a Torino quando contro la Juve prendemmo gol per colpa di una valutazione arbitrale sbagliata. In vista di Torino-Lazio di giovedì non volevo mettere troppa benzina sul fuoco, anche perché questo è un ambiente particolare. Siamo tutti dispiaciuti quando non parliamo perché abbiamo grandissimo rispetto per i media, ma è semplicemente un non voler rischiare di fare più danni comunque da ora finisce il silenzio stampa”.