L’allenatore del Milan continua a contraddistinguersi per essere un autentico valorizzatore di talenti: ecco la top 5 della sua carriera.
E’ il momento migliore della carriera di Ruben Loftus-Cheek. La doppietta siglata ieri sera nel match di Europa League contro il Rennes ha certificato una crescita spaventosa da parte dell’ex centrocampista del Chelsea. L’inglese si sta rivelando il vero uomo in più di Stefano Pioli, in una fase di stagione cruciale. La truppa rossonera, infatti, è in un ottimo stato di forma con una sola sconfitta (il 10 gennaio scorso contro l’Atalanta in Coppa Italia) nelle ultime 13 partite disputate. Numeri molto importanti che hanno consentito al Diavolo di avvicinare il secondo posto in classifica in campionato, attualmente distante un solo punto.
Ma anche il percorso in Europa League sembra essere cominciato nel miglior modo possibile. Il rotondo 3-0 rifilato ai francesi del Rennes ha già messo sotto agli occhi di tutti che la banda rossonera è pronta a candidarsi tra le favorite per la vittoria finale, dopo un girone di Champions League chiuso al terzo posto. Tra discorsi sul futuro e qualche critica di troppo legata ai tanti infortuni, Stefano Pioli si sta dimostrando ancora una volta piuttosto saldo sulla panchina del Milan, ma soprattutto continua a contraddistinguersi tra i suoi colleghi come un allenatore in grado di valorizzare i calciatori che la società gli mette a disposizione.
Pioli il valorizzatore: i migliori talenti esplosi sotto la sua gestione
Nel corso della sua carriera, infatti, Stefano Pioli ha allenato piazze prestigiose fino ad arrivare al Milan. E’ qui che per la prima volta ha guadagnato un trofeo tanto importante come lo scudetto. Ma al di là dei premi e riconoscimenti, Pioli è molto stimato per la sua capacità di far crescere talenti. Loftus Cheek è soltanto l’ultimo di una lunga lista. E c’è un dato oggettivo che consegna nelle mani del tecnico rossonero un dono che in pochi hanno: l’inglese, infatti, in questo 2024 ha siglato 6 gol in 8 partite. Numeri che, se confrontati col suo passato, mettono in luce un miglioramento vertiginoso considerato che nelle ultime 4 stagioni l’ex Chelsea aveva messo a segno soltanto 3 gol totali. In quest’ottica, inoltre, impossibile non citare anche Ismael Bennacer, altro talento plasmato dalla guida tecnica dell’allenatore nativo di Parma. L’algerino arrivato dall’Empoli nella stagione 2019/20 ha portato avanti una crescita notevole nel corso degli ultimi anni, trasformandosi in uno dei centrocampisti più tecnici, qualitativi e completi del nostro campionato.
Riavvolgendo il nastro dei ricordi, anche in passato Pioli è stato in grado di valorizzare alcuni calciatori da lui allenati. Dal 2011 al 2014, sulla panchina del Bologna, ad esempio, il tecnico ha fatto toccare l’apice prestazionale della carriera di Alessandro Diamanti. Un mancino tagliente come pochi, 19 gol fatti e tanti assist serviti a Gilardino, per una coppia che fece sognare la piazza felsinea. Insomma, una riconoscenza infinita per il lavoro fatto assieme, con il traguardo del record di punti e, soprattutto, delle due salvezze di fila.
Qualche anno più tardi, e a poca distanza dal capoluogo emiliano, Pioli ha replicato il tutto sedendosi sulla panchina della Fiorentina. Due stagioni molto intense, con la tragica scomparsa di Astori a fare da spartiacque. Oltre all’abilità di mantenere saldo lo spogliatoio in un momento così complicato, Pioli era riuscito anche a valorizzare due calciatori, ovvero Jordan Veretout e Giovanni Simeone. Il primo fece così bene da passare alla Roma per circa 20 milioni di euro, portando nelle casse viola una plusvalenza da quasi 13 milioni; il secondo, con qualche tirata d’orecchie di troppo, ha trovato la sua seconda stagione più prolifica (dopo quella con l’Hellas Verona nel 21/22) proprio grazie a Pioli, segnando 14 gol totali. Insomma, un allenatore troppo spesso criticato ma la cui storia dimostra una capacità unica nel trasformare in oro tutto ciò che tocca.