FIORE: “CARTELLINO BLU? TEMO SIA UNA SCIOCCHEZZA”

Nella nuova puntata di Tango Stefano Fiore è stato ospite di Massimo Caputi per parlare dei temi caldi della Serie A.

CON 18 SQUADRE SPETTACOLO MIGLIORE “Idealmente sarebbe come un ritorno al passato, chiaro che in questi anni per motivi soprattutto di business si è pensato di portare le squadre a 2o e abbiamo visto anche lo sviluppo che ha avuto la Champions con le quattro squadre per campionato. Insomma il calcio è andato verso uno sviluppo soprattutto economico e quindi con più partite, più squadre e qualche risultato sicuramente lo si è visto, ora c’è forse bisogno di ritornare anche un po’ al passato e idealmente è una cosa che a me non dispiace. Al di là del fatto che si può migliorare lo spettacolo giocando delle partite meno, il calendario probabilmente potrebbe essere meno intenso di quanto lo sia adesso, ma soprattutto perché l’idea di giocare a 18 potrebbe in linea teorica ma consolidare un po’ dare la possibilità delle squadre medio piccole di consolidarsi e non, come spesso succede negli ultimi anni, di fare l’ascensore sopra e sotto dalla serie B perché purtroppo c’è un gap soprattutto a livello di diritti televisivi che allarga questa forbice in maniera spropositata a parer mio”.

LA DIFFERENZA CON L’INGHILTERRA – “È sicuramente un aspetto qualitativo. Poi certo andare a togliere quel tesoretto a chi sale e scende diventa una questione economica. C’è chi dice che qualcuno lo fa di proposito però a pensar male ogni tanto ci si prende. Al di là delle battute io punterei il discorso sulla qualità, perché negli altri campionati succede questo e la qualità e soprattutto negli ultimi anni l’abbiamo vista. Tra l’altro in Inghilterra l’ultima del campionato inglese prende gli stessi soldi che prende la prima in Italia. Chi vince la Championship prende qualcosa come circa 100 milioni. Quindi riesci a fare anche un mercato da City o da da United, hai la possibilità da un punto di vista economico di attingere ad altri campionati vedi il nostro che più di uno negli ultimi anni ha lasciato per andare a giocare in Inghilterra. La riforma a 18 poi porterebbe a cascata delle altre novità. Immagino che magari potrebbero sparire o essere ridotti i playoff in serie B e perché per esempio, come accade in Germania, la terzultima della Bundesliga si gioca lo spareggio con la terza che arriva in Bundesliga 2. Quindi ci sono delle formule che funzionano, per noi è andata bene da un certo punto di vista questa questa riforma, però fare un passo indietro e rivedere anche alcune cose secondo me non è così sbagliato”.

OGGI DIVARIO TROPPO EVIDENTE “Negli anni 90 sono anche nati dei grandi campioni che sicuramente hanno favorito e agevolato questo tipo di ragionamento e non si sa per quale strano motivo adesso non è più così florido il nostro il nostro parco giocatori da un punto di vista tecnico. Quello delle “sette sorelle” era un campionato molto più livellato e anche laddove la grandi andavano a giocare con quelle che lottavano per la salvezza, raramente finiva 4:0 o 5:0. Oggi il divario invece è evidente, se non tutte e quattro, tre su quattro retrocedono quasi sempre negli ultimi anni di quelle squadre che vengono dalla Serie B e soprattutto una o addirittura due a metà campionato sono già praticamente retrocesse e quindi ne va anche un po’ dello spettacolo”.

LOTTA CHAMPIONS PIÙ INTERESSANTE DELLO SCUDETTO“È evidente che diciamo che il campionato si sta livellando forse nella parte centrale ossia sono cresciute le medie le medie e non tutte le grandi sono riuscite a mantenere un livello così eccelso da poter anche contrastare le forze economiche europee e quindi diciamo che l’aspetto più interessante negli ultimi due anni è proprio la lotta Champions. Lo scudetto va via quasi a metà stagione e per 9 anni c’è stato un dominio della Juve. Questo deve far riflettere, perché oltre ai soldi, se vogliamo avere un target appetibile anche all’estero alcune riforme guardando al passato si potrebbero fare. Oggi Bologna-Fiorentina è interessante, perché sono due realtà che fino a qualche stagione fa valevano nono e decimo posto mentre oggi valgono quarto e quinto”.

OPPORTUNO RIDURRE CLUB PROFESSIONISTICI“Non possiamo prescindere da quello che oggi siamo rispetto all’Europa. A parte il numero di squadre che magari sarà anche necessario e opportuno ridurre, bisogna riscrivere quasi lo statuto. È assurdo che anche alcune società di B hanno il settore giovanile ma non hanno i campi e le strutture per farli allenare. Quindi mettendo dei paletti c’è una selezione naturale che è necessaria. Secondo me se si vuole andare verso una direzione più europea ogni club di C e di Serie B deve avere un settore giovanile, deve avere delle strutture dove allenarsi, deve avere uno stadio se non di proprietà comunque adeguato all’Europa e alle norme. Quello che è successo quest’estate va eliminato, con una squadra che ha acquisito sul campo la Serie B e ha rischiato di non giocare perché non aveva lo stadio”.

CARTELLINO BLU“Come tutte le innovazioni andrà valutata, la mia impressione è che sia una sciocchezza e che potrebbe andare a incasinare ancora di più le cose, perché già oggi non ci troviamo spesso con il giallo e con il rosso, anche dopo la visione al var tante volte si rimane col dubbio, figuriamoci col cartellino blu”.

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