Salvatore Aronica, ex difensore tra le altre di Napoli, Reggina, Messina e Palermo, è intervenuto ai microfoni di TvPlay nel corso di B-Time
“SONO STATO VICINO AL NAPOLI POCHI MESI FA” – “Con Mazzarri ho un ottimo rapporto, mi ha allenato per 7 anni tra Reggina e Napoli. Qualche mese fa, quando lui è tornato sulla panchina del Napoli, sono stato contattato per entrar a far parte del suo staff. La trattativa, poi, non si è chiusa, ma non per volere di Mazzarri, sono sorte altre problematiche. Penso che lui ce la stia mettendo tutta per riuscire a risollevare questo Napoli, in una stagione balorda. I problemi del Napoli sono riconducibili alla vittoria della Scudetto arrivata l’anno scorso? Ritengo che non sia così, una vittoria del genere può solo darti slancio. Penso che le perdite di Giuntoli e Spalletti abbiano influito su tutto, segno di come il giocattolo si sia un po’ rotto. Ripartire dalle ceneri non è facile e tutto il gruppo ne ha risentito”.
“CAMPIONATO DI B MOLTO EQUILIBRATO, PARMA FAVORITO PER LA PROMOZIONE” – “Vedo un campionato di B molto equilibrato con tante squadre vogliose di conquistare la Serie A, come per esempio il mio Palermo. Credo, ad ogni modo, che il Parma abbia l’organico più competitivo per raggiungere la promozione diretta. Il secondo posto secondo me se lo giocheranno Cremonese e Venezia, le altre si daranno battaglia nei playoff”.
“IL PALERMO DI DEVE CREDERE ALLA PROMOZIONE” – “Il Palermo? Ci deve credere perché la classifica è cortissima. A gennaio Bigon ha operato bene portando a Palermo calciatori di qualità che hanno allungato la rosa di Corini. Inoltre al Barbera ogni domenica ci sono almeno 20.000 spettatori, dettaglio importante secondo me ai fini dei risultati finali”.
“MI HA SORPRESO IN POSITIVO GORINI DEL CITTADELLA” – “L’allenatore di B che mi ha sorpreso di più è Gorini che fino a qualche settimana fa stava facendo benissimo col Cittadella. Lo conosco e so che ha competenze e qualità importanti. La proprietà estera del Palermo ha dimostrato, invece, pazienza nei confronti di Corini, probabilmente se il Palermo avesse avuto una dirigenza italiana le cose sarebbero cambiate già da qualche tempo. Corini ora sta raccogliendo punti”.
“E’ STATO BELLO PER ME POTER VESTIRE LA MAGLIE DEL PALERMO” – “Il mio periodo al Palermo da calciatore? Sono arrivato a gennaio del 2013 in un momento complicato. Erano gli ultimi anni della gestione Zamparini e non c’era progettualità, tant’è che da lì a poco il club poi fallì. Non ho rimpianti, sono arrivato a vestire la maglia del Palermo dopo tanti anni fuori. Messina, Reggina, Napoli, sono state tutte tappe importanti. Avevo lasciato la città a 16 anni per trasferirmi alla Juve, per questo sono stato contento di essere tornato. Mi aspettavo un epilogo diverso e non una retrocessione a fine carriera. Ricordo felice? Sicuramente il pari contro il Catania nel derby, visto che i tifosi ci hanno accolto con delle B giganti. Seppur poi arrivò comunque la retrocessione, non essere retrocessi al Massimino fu importante per me”.
“NON E’ FACILE PER UN PALERMITANO VESTIRE LA MAGLIA DEL PALERMO” – “Per un palermitano non è facilissimo giocare con la maglia del Palermo. C’è grande calore, tutti pensano al calcio: stampa, amici, famiglia. Penso, però, che fare il calciatore sia il lavoro più bello di tutti, quindi mi sento di dire che fa parte del contesto”.
“COME ALLENATORE MI ISPIRO A MAZZARRI, GASPERINI E ULIVIERI” – “Come allenatore mi ispiro a tanti allenatori che ho avuto, come per esempio Mazzarri, Gasperini, Ulivieri. Allenatori vecchio stampo ma con grandi idee come Gasperini che sta facendo un grande lavoro con l’Atalanta”.
“MOLTO IMPORTANTE PER ME FU L’ANNO TRASCORSO ALL’ASCOLI” – “L’anno ad Ascoli, stagione 2002-03, fu importante per me, il mio terzo anno di B in cui mi sono consacrato con mister Pillon. In rosa con me c’era un giovane Andrea Barzagli che poi ha dimostrato tanto nella sua carriera. Riuscimmo a salvarci con tante giornate di anticipo, cosa non scontata per una neopromossa. Comunque esperienza formativa, visto che dopo sono andato al Messina con cui ho conquistato la Serie A”.
“IL CROTONE HA PROGETTUALITA'” – “Sono stato al Crotone da giovanissimo, conosco i Vrenna da tempo e loro sono una famiglia seria. Sono alla guida del Crotone da 25 anni, dettaglio non di poco conto. Dopo le stagioni in A, che hanno dato lustro alla città, non è facile ripartire dalla C. Inoltre penso che il girone C di Serie C sia quello più complicato per via delle squadre che ne fanno parte. Il Crotone però ha progettualità”.
View this post on Instagram