La Serie A può cambiare volto: in arrivo la riforma Figc che scontenta tutti: tutti i provvedimenti e cosa cambia per i club
La rivoluzione del calcio italiano ritorna ciclicamente nelle idee e nelle menti dei dirigenti italiani. Riforme più o meno profonde, in grado di cambiare volto alla struttura pallonara italiana che non sempre vedono la luce. O, comunque, arrivano al traguardo finale rimpastate e rimodellate più e più volte, senza che alla fine vera riforma vi sia, con il solo obietivo di ottenere sgravi fiscali o favori dell’Esecutivo.
Stavolta, però, sembra che la Federcalcio abbia partorito la sua riforma dopo mesi di studi ed analisi. C’è un documento ufficiale svelato da “Il Fatto Quotidiano”. Quali saranno le modifiche sostanziali? Il numero delle squadre – considerate troppe – è atavico e stavolta sembra proprio che il taglio vi sarà.
Un “mini taglio”, per meglio dire, perché si scenderà dalle attuali 100 ad 80 totali tra le tre serie professionistiche. E, manco a dirlo, sarà la C a subire la sforbiciata, con l’addio ad un girone. E la Serie C perderà anche il suo potere politico, con l’abolizione della Lega Pro e l’accorpamento alla Serie B. Una decisione, questa, che darebbe più potere alla Serie A, come invocato dai dirigenti; il massimo torneo varrà sempre il 12% ma il 6% del calcio femminile – con le proprietà dei club spesso appartenenti alle società del campionato maschile – farebbero salire al 18% la percentuale.
Se la Serie C sarà “tagliata”, niente riduzioni per la Serie A, che resterà a 20 squadre proprio come la Serie B. Cambierà, invece, il sistema delle retrocessioni e, contestualmente, delle promozioni in A. Solo due club perderanno la categoria direttamente, mentre la terz’ultima e la quart’ultima giocheranno un play off con terza e quarta della B.
Taglio economico, invece, anche per il paracadute ad appannaggio delle retrocessione con un bel 50% in meno, da 60 a 30 milioni di euro. Riformata anche la Coppa Italia con tutti i club professionistici coinvolti, per una manifestazione extralarge.
La riforma coinvolgerà anche i conti dei club; i controlli Covisoc saranno 4 in una stagione e non più 2 e vi saranno controlli anche sul patrimonio che dovrà essere netto, requisito che diventerà indispensabile (molti club di A, Inter e Roma su tutte, non ce l’hanno). Le perdite di esercizio, invece, dovranno essere ripianate entro quattro mesi. Requisiti più stringenti, quindi, e grande curiosità sarà nel vedere se la Figc li applicherà in tempi rapidi.
Occhio, poi, ai vivai ed agli Under, bacino prezioso per la Nazionale. Da 4 a 6 l’aumento nella liste dei 25 che costringeranno i club a puntare sempre più sui giovani talenti da costruire in casa. E proprio sui giovani si punta ad avere un credito fiscale per quei calciatori cresciuti nei vivai ma questo passaggio dovrà avere il coinvolgimento delle istituzioni governative.
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