La stella bianconera è apparsa ancora una volta spenta e sfiduciata nella difficile notte di San Siro: l’analisi in vista del futuro.
Federico Chiesa e un futuro alla Juventus che comincia a scricchiolare. Il contratto in scadenza nel 2025, i diversi infortuni dell’ultimo periodo e un rapporto mai realmente sbocciato con Massimiliano Allegri stanno allontanando sempre di più il numero 7 da un domani bianconero. E allora sì che si può già parlare di vero e proprio caso, aperto ufficialmente nella serata di ieri con una Juventus che non ha saputo domare la forza prorompente di un Inter che ha dimostrato tutta la sua forza, sia tecnica che mentale. Lo scudetto rischia quindi di allontanarsi definitivamente e i bianconeri, con un piede e mezzo già nelle prossime coppe europee, potrebbero trovarsi in un limbo di scarse motivazioni.
Molti tifosi juventini si interrogano su come potrebbe essere andato il derby d’Italia con Federico Chiesa in campo dal primo minuto. Il 26enne è infatti partito dalla panchina, con Yildiz titolare al suo posto per completare il reparto d’attacco insieme a Vlahovic. Allegri ha motivato questa scelta spiegando che il numero 7 era reduce soltanto da un paio di allenamenti con la squadra e dunque non in condizione per giocare una partita del genere. Eppure in molti accusano proprio il tecnico di mancanza di coraggio, affermando che, per vincere uno scontro diretto di tale portata, la Juventus avrebbe dovuto schierarsi fin da subito col tridente pesante, quindi con anche Federico Chiesa in campo dall’inizio.
Questione di scelte, è vero, ma se non sei titolare in quella che è stata la partita dell’anno per la Juventus i casi sono due: poca condizione fisica oppure ribaltone delle gerarchie con Yildiz ufficialmente preferito all’ex Fiorentina. Scenari che, in ogni caso, devono essere trattati come un problema. Quando entrato in campo ieri sera al minuto 65, Chiesa è apparso sfiduciato, svogliato e spento: una mimica facciale che difficilmente trae in inganno. Ecco perché l’attaccante della Nazionale dovrà fare delle serie valutazioni in vista del prossimo futuro. D’altronde la stagione giocata da Chiesa finora è stata sulle montagne russe.
Seppur il suo rendimento sia migliore rispetto a quello della passata stagione (già 6 gol fatti contro i 4 dello scorso campionato), resta costante la preoccupazione per gli acciacchi fisici che spesso costringono il classe ’97 ai box. Dubbi che impongono riflessioni in vista di un possibile futuro a lungo termine con la maglia bianconera. C’è inoltre un dato particolarmente importante in questo senso: l’ultima gara di campionato in cui il numero 7 è stato schierato titolare risale al 15 dicembre scorso in casa del Genoa. Da lì in avanti problemi fisici, tanti stop e discontinuità preoccupante. Con un rinnovo di contratto ancora in stallo, ci sono tutti gli ingredienti che possono portare ad una definitiva separazione, specialmente se da qui a fine stagione lo scenario dell’ultimo mese e mezzo dovesse prolungarsi e restare invariato.
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