Moise Kean era pronto a trasferirsi dalla Juve all’Atletico Madrid ma all’ultimo l’affare è saltato: cosa è successo prima dell’ufficialità.
A pochi giorni dalla chiusura del mercato scoppia il caso Moise Kean, pronto a trasferirsi all’Atletico Madrid prima di un improvviso fuoriprogramma che ha fatto saltare l’affare con la Juve. Era praticamente tutto fatto per il suo approdo in Spagna quando sono emersi problemi durante le visite mediche, ritenuti insuperabili quando ormai era a un passo dalla firma.
In realtà la trattativa era già andata per le lunghe a causa della mancata rapida uscita di uno tra Correa e Depay che avrebbe lasciato il posto all’attaccante bianconero. Alla fine comunque i Colchoneros, in attesa di trovare una sistemazione a uno dei suoi due giocatori, si sarebbero convinti di fare questa operazione se non che hanno scoperto una brutta sorpresa.
Un imprevisto dell’ultimo minuto quando le due società avevano già preparato il comunicato ufficiale e il classe 2000 era già stato pizzicato sulle tribune dello stadio Metropolitano per assistere al match di Liga contro il Valencia. La conferma che da lì a poco tempo sarebbe diventato un nuovo calciatore di Simeone ma nessuno aveva tenuto in conto la possibile beffa.
Kean, il retroscena del mancato arrivo all’Atletico Madrid
L’esplosione di Kenan Yildiz ha ulteriormente chiuso lo spazio a Moise Kean che la Juve aveva deciso di prestare all’Atletico Madrid per la seconda parte di stagione. Una soluzione temporanea per offrigli la possibilità di mettersi in gioco in un’altra realtà e provare a ritagliarsi maggiore considerazione all’estero dove aveva già fatto bene con la maglia del PSG qualche anno fa.
Il problema però è che, nonostante sia atterrato nella capitale spagnola, ha dovuto lasciarla dopo poche ore riprendendo la strada di ritorno verso Torino. Un sorprendente epilogo di una vicenda di mercato destinata ad arrivare a conclusione dopo che i due club, non senza fatica, aveva trovato l’accordo per il passaggio del ragazzo alla corte di Simeone.
Si trattava di un prestito oneroso (mezzo milione di euro) di sei mesi senza nessuna possibilità di riscatto da parte dei Colchoneros che l’avrebbero sicuramente rilasciato a fine stagione. Alla fine però lo scenario è cambiato perché si è scoperto come l’infortunio alla tibia, che l’ha tenuto fuori nelle ultime settimane, sarebbe più grave del previsto con tempi di recupero maggiori (dopo la sosta delle nazionali di marzo) rispetto a quelli previsti dai bianconeri (nel mese di febbraio).
Insomma il club spagnolo, riscontrando questa anomalia dopo una serie approfondita di test medici, non si è sentita di tesserare il 23enne italiano, autore di appena 12 presenze senza gol in campionato (per un totale di 472 minuti) e indisponibile da metà dicembre. Una decisione definitiva che ha immediatamente stoppato il suo arrivo costringendo la Juve, con cui è sotto contratto fino a giugno 2025, a riaccoglierlo ma forse solo per poco perché non è escluso si cerchi una destinazione alternativa a ridosso della chiusura del mercato.