Il presidente della FIGC è intervenuto nell’assemblea di Serie A per parlare di nuove proposte per il futuro: ecco cosa è emerso.
Nella giornata di ieri si è tenuta l’importante assemblea della Lega Serie A. Momenti di confronto nella quale emergono idee da mettere sul tavolo per il calcio italiano del futuro. Evento che arriva dopo le clamorose dichiarazioni di pochi giorni fa, più precisamente a margine della finale di Supercoppa in Arabia Saudita, nella quale il presidente della Serie A Lorenzo Casini aveva aperto alla possibilità di disputare alcune partite del campionato italiano all’estero. Nel mentre, però, si studiano nuove modalità per il nostro movimento che, a detta di molti, necessità di una ventata d’aria fresca.
La principale richiesta di Gravina, anch’essa formulata recentemente, potrebbe portare all’eliminazione del diritto di veto che viene concesso alle singole componenti del calcio italiano in assenza di un accordo complessivo. In questo scenario, però, pare che la Serie B si sia fortemente opposta, affermando di non voler assolutamente rinunciare. A livello pratico, però, si è affrontato anche il tema che potrebbe andare a rivoluzionare i nostri campionati.
Il presidente della Serie A Casini avrebbe riferito che “è un diritto della A decidere il numero delle proprie squadre“, ma per Gravina il tema e l’obiettivo sarebbe un altro: andare a snellire il numero delle squadre che attualmente militano in Serie C. Come spiega Il Messaggero tutto ciò sarebbe realizzabile introducendo parametri più severi per quel che riguarda l’iscrizione e il blocco dei ripescaggi dalla Serie D. Insomma, l’idea sarebbe una sorta di fusione tra la Lega Serie B e la Lega Pro, riducendo anche il numero delle squadre che retrocedono dalla Serie A: non più tre sicure, con uno spareggio che andrebbe a coinvolgere la terzultima di A con la terza di B. Un format già in uso da tempo, tra l’altro, nel campionato tedesco.
Se dovessero essere approvate queste riforme calerebbe anche l’entità totale del paracadute economico che viene garantito a chi retrocede dalla massima divisione alla Serie B. Insomma, idee considerate senza dubbio interessanti e, perché no, innovative. Non è infatti escluso che possa arrivare la fumata bianca ma prima Gravina dovrà inviare un piano strategico al governo spiegando come queste riforme potrebbero portare beneficio anche, e soprattutto, a livello economico, da sempre un tema molto caldo specialmente per le società che militano nelle categorie inferiori del nostro calcio.
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