Nicolò Zaniolo ha raccontato la discussa indagine del calcioscommesse: spunta un’inedita verità sul suo coinvolgimento nella vicenda.
Il 12 ottobre 2023 è il giorno in cui è iniziato l’incubo per Zaniolo, preso in consegna con Tonali dalle forze dell’ordine nel ritiro della Nazionale a Coverciano. Una scena molto forte, quasi surreale, che segna l’inizio dell’indagine sul calcioscommesse che ha segnato la carriera ma soprattutto la vita dell’ex centrocampista della Roma, coinvolto nell’inchiesta insieme anche a Fagioli.
La vicenda ovviamente fa il giro del mondo e apre un incredibile caso mediatico in Italia dove non si parla d’altro su tv, giornali e social. Sono giorni frenetici in cui comincia la “caccia alle streghe” e le prime interrogazioni da parte della Procura. Non mancano le fughe di notizie, a volte infondate, e presunte indiscrezioni che in parte sono smentite dalla giustizia.
Dopo un iniziale presunto coinvolgimento, l’attuale giocatore dell’Aston Villa viene assolto e considerato non protagonista attivo di questa inchiesta dove invece sono ritenuti colpevoli e successivamente squalificati gli altri due compagni azzurri. A distanza di qualche settimana dalla fine dell’inchiesta, il classe ’99 ha svelato dettagli inediti di questa storia.
Il suo Aston Villa sta vivendo una stagione magica in cima alla Premier League ma l’avventura in Inghilterra non è cominciata nel migliore dei modi per Zaniolo. Nonostante sia stato in grado di continuare la sua attività professionale sono state settimane molto dure e complicate dal punto di vista personale a causa del calcioscommesse.
In un’intervista alla “Gazzetta dello Sport”, il 24enne ha raccontato pubblicamente tutta la sua verità e non mancano i passaggi sorprendenti di una brutta situazione per sua fortuna finita bene: “Non è stata una bella cosa, ma l’importante è che sia finita. E’ stato brutto però essere tirati in mezzo a una vicenda del genere senza avere fatto nulla di grave. E’ stato un incubo l’arrivo della polizia a Coverciano”.
L’accusa è stata quella di scommettere sul calcio: “Io ho giocato solo al casinò, mai sulle partite. Ho sbagliato lo stesso, non posso negarlo, ma non sapevo fosse una piattaforma illegale. Può essere che non diamo un buon esempio ai giovani ma la nostra vita è un’arma a doppio taglio perché lo so che abbiamo tutto però spesso siamo costretti a stare soli. Magari non usciamo, soprattutto in Italia, per non avere tutti gli occhi addosso e per paura di sbagliare qualcosa restiamo in casa col cellulare e per passare il tempo giochiamo”.
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