Stefano Morrone, allenatore della Ternana ed ex centrocampista di Palermo, Chievo e Parma, ha parlato in diretta ai microfoni di Tv Play.
“ME LO DICONO DA ANNI” – Mi dicono da anni che assomiglio all’attore che interpreta Michael Scofield di Prison Break, a differenza sua però ancora non ho fatto outing!
“IL QUADERNO DEGLI APPUNTI” – Sono innamorato di questo lavoro e già a 18 anni quando ho esordito in Serie A mi segnavo su un quaderno degli appunti alcune note sugli allenamenti che facevo. Ora ho fatto qualche esperienza prima con Grosso a Livorno, ora con Lucarelli, vediamo dove mi porta questa strada. Il ruolo di secondo per ora lo sento mio, ma sono pronto a tutto. Questo quaderno che purtroppo ho perso e oggi mi farebbe molto comodo. L’ho tenuto per una decina d’anni, ho iniziato con Sandreani, ma poi anche con Del Neri ecc. Mi segnavo tutto, dal tipo di allenamenti, come impostavano gli allenamenti in settimana, ecc. Quello che ha lasciato più il segno è stato Guidolin, lui ha inciso più di tutti nell’andare oltre il campo per stimolare maggiormente ogni giocatore.
“DIFFERENZA DI VEDUTE CON GROSSO” – Non ho seguito Grosso perché abbiamo avuto alcune visioni diverse, ma siamo amici da una vita e lo saremo sempre. Incastrare uno staff è difficile ad oggi per un allenatore e può succedere di separarsi. Ogni esperienza ti dà qualcosa e va benissimo così. Lui mi ha dato tanto e io ho preso tanto, sono cresciuto molto con Grosso.
“IL TUTTOCAMPISTA” – Avrei potuto fare 50 gol per tutte le volte che mi sono trovato davanti al portiere. Io ne ho fatti credo 17, però al Fantacalcio ero buono perché ero uno che il 6 lo portava a casa. Oggi ci sono centrocampisti diversi e infatti la mia tesi l’ho fatta sul centrocampista moderno. Una volta c’era più il mediano di distruzione del gioco altrui, il centrocampista moderno o come si dice “tuttocampista” deve essere più completo e saper fare tutto.
“BELLINGHAM SEMBRA IL PAPÀ CHE GIOCA COI FIGLI” – Per comporre il centrocampo ideale della Serie A attuale la mezzala sinistra la farei fare a Zielinski, Barella mezzala destra, il play lo facciamo fare a Calhanoglu che sta facendo benissimo anche se Lobotka dell’anno scorso ha fatto cose straordinarie uno dei due, però non dimenticherei Rabiot, che può fare la mezzala come il play e sa fare tutto. Il migliore al mondo oggi è assolutamente Bellingham, è mostruoso e con una facilità disarmante, sembra il papà che gioca coi figli.
“LOCATELLI IL PIÙ COMPLICATO DA AFFRONTARE” – Io avevo un idolo ai miei tempi che non ho mai affrontato ed era Paul Ince, era il mio punto di riferimento anche se non fece grandi cose all’Inter. Ho affrontato tantissimi centrocampisti forti di un livello altissimo, da Emerson a Vieira e Davids, il più difficile e che mi ha messo sempre in grande difficoltà però forse è stato Thomas Locatelli, per la protezione del pallone e la tecnica che aveva. A parte che oggi è fortissimo a padel, però secondo me ha ottenuto meno di quello che avrebbe potuto avere. Tra quelli con cui ho giocato insieme invece dico Stroppa, grandissima tecnica.
“IL MIGLIOR ALLENATORE ATTUALMENTE IN SERIE” – Se devo fare un podio metto al primo posto Thiago Motta, poi Italiano e infine Gasperini.
“LA CLASSIFICA FINALE DELLA SERIE A” – Per lo Scudetto dico Inter e poi come quarta dico la Roma.