POCHESCI: “SERIE C CAMPIONATO PIU’ PULITO, OCCORRE DISTRIBUIRE MEGLIO LE RISORSE E DAR FIDUCIA AI GIOVANI. MASTOUR? DISTRUTTO DAI SOCIAL”

Sandro Pochesci, allenatore con tanta esperienza nelle categorie inferiori del nostro calcio, è intervenuto in diretta a TvPlay.

“SERIE C CAMPIONATO PIU’ PULITO, VEDO SEMPRE MENO PASSIONE PER QUESTO SPORT” – “Io credo che la Serie C sia il campionato più pulito del professionismo. Non siamo l’anello più debole perché sotto ci sono i dilettanti, ma credo che il sistema calcio debba essere cambiato perché ci sono troppi scandali che fanno allontanare la gente. Parlano di numeri in crescita ma sinceramente io vedo sempre meno passione. Dovrebbero farsi riforme importanti per ridare credibilità al nostro sistema”.

“OCCORRE RIDISTRIBUIRE LE RISORSE E DARE FIDUCIA AI NOSTRI GIOVANI” – “Noi abbiamo visto la Juventus che ha puntato sulla seconda squadra con diversi giovani che hanno debuttato in Serie A. Io credo che si debbano ridistribuire le risorse tra Serie A, B e C. Non è possibile che la Serie A percepisca tutti questi soldi con giocatori che hanno ingaggi da 4-5 milioni e magari giocano due partite. Dobbiamo aiutare la base che è rappresentata dalla Lega Pro e dalla Serie D. Sono categorie dalle quali sono usciti calciatori importanti come Gatti e Baschirotto che sono arrivati anche in Nazionale. Il serbatoio c’è così come i giovani che devono giocare. Bisogna tutelare di più i nostri ragazzi e non gli stranieri. Quelli che smettono di giocare prendono 3 patentini, ma serve fare la gavetta perché è passando da lì che si migliora”.

“CALCIO POCO IDENTITARIO, IL PORTIERE TOCCA PIU’ PALLONI DI UN CENTROCAMPISTA” – “Pirlo? Io sono stato uno dei primi a dire che avrebbe dovuto fare la gavetta e non andare alla Juventus. Infatti poi è andato all’estero ed è ripartito dalla Serie B. Il calcio non ha una verità assoluta, vive di momenti e di regole che cambiano il sistema di giocare come ad esempio, tanti anni fa, che non si poteva più prendere la palla con le mani sui retropassaggi. Ad oggi il portiere è un giocatore di movimento che tocca più palloni di un centrocampista. Questo calcio non mi piace perché giocano tutti alla stessa maniera e c’è poca identità. Ognuno di noi deve portare in alto il calcio italiano fatto di grandi difensori e attaccanti, ma si sta perdendo tutto”.

“STRANIERI RICONOSCENTI MA VORREI VEDERE PIU’ ITALIANI IN CAMPO” – “Io adoro gli stranieri, anzi, sono i giocatori che hanno avuto più riconoscenza nei miei confronti. A me piacerebbe vedere la Roma con 8 romani in campo. Non è possibile vedere una marea di stranieri in ogni squadra, questo non mi piace”.

“JUVE STABIA FAVORITA DEL GIRONE C, MA ATTENZIONE AL CATANIA” – “Ho visto il calendario e se la Juve Stabia sta facendo questo campionato è qualcosa di eccezionale. Sono giovani e hanno cambiato tanto in questi anni. Credo ci sia un progetto molto importante, nell’ultimo periodo hanno perso qualche punto ma stanno meritando tutto. Se non perdono gli scontri diretti io credo che possano veramente arrivare fino in fondo. Nel Girone C ci sono grandi piazze che finora hanno deluso. Io credo che al 60% il campionato lo possa vincere la Juve Stabia, il 30% il Benevento e il 10% l’Avellino. Il Catania potrebbe essere la sorpresa dei play-off perché sta facendo una squadra fortissima sul mercato, poi Lucarelli ha già vinto questo campionato e sta buttando le basi per un futuro importante”.

“MASTOUR DISTRUTTO DAI SOCIAL, IO VOGLIO GIOCATORI TECNICI E NON CORRIDORI” – “Mastour è stato travolto dai social. Io lo presi al Carpi ma lui voleva smettere. Io ho sempre giocato col trequartista e ho voluto fargli un lavoro mentale. Lui è un grande calciatore, ma penso che abbia sofferto tanto il paragone con Neymar. Lui fece una partita col Modena primo in classifica con delle giocate importanti. Io pensavo che da lì potesse ripartire convinto, poi è andato alla Reggina e si è perso. In qualsiasi squadra fossi andato me lo sarei portato dietro. Io credo che il prossimo anno possa essere pronto per la Serie B per poi tornare a puntare verso l’alto. Abbiamo bisogno di questi talenti perché lui è sempre stato molto tecnico, oggi il calcio è cambiato e si guarda di più alla fisicità. Io penso che si debbano prendere i giocatori che sanno giocare a calcio, se no andiamo a fare le maratone. Lo spettacolo lo danno i giocatori tecnici e di fantasia”.

“INNAMORATO DI SPALLETTI, MA HO PERSO FIDUCIA NELLE ISTITUZIONI” – “Alla gestione del calcio italiano do il voto 3. Da Tavecchio a Gravina penso che ci siano state delle gestioni che stanno rovinando il nostro movimento. Due eliminazioni ai Mondiali non possono essere accettate. Ora abbiamo un grande allenatore di cui sono innamorato, anche se non ho fiducia nelle istituzioni. Spalletti come Ancelotti, Allegri e Sarri hanno portato qualcosa di nuovo nel nostro calcio, specialmente in un momento in cui non ci sono grandi campioni in giro”.

 

 

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