Il calcio italiano è in lutto, addio a Gigi Riva. Nel pomeriggio si era diffusa la notizia del suo ricovero in ospedale per problemi cardiaci
Il calcio italiano perde uno dei suoi miti, un’autentica leggenda del Cagliari e della Nazionale italiana: nella serata di oggi si è spento il grande Gigi Riva, con ogni probabilità l’attaccante più forte e completo di sempre. Aveva 79 anni. Insieme a lui se ne va un pezzo di cuore di un’isola intera, la Sardegna, e del suo capoluogo, Cagliari. Perché Riva è stato soprattutto la splendida e orgogliosa bandiera del club rossoblu che aveva guidato nel 1970 alla conquista del primo e unico scudetto della sua storia. Nato a Leggiuno in provincia di Varese il 7 novembre del 1944, dopo l’esordio nel Legnano si trasferì, inizialmente controvoglia, a Cagliari nel 1963.
Come lui stesso dichiarò, “non vedevo l’ora di andarmene, mi sembrava di vivere in un mondo a parte“. E invece a Cagliari è rimasto tutta la vita, diventando una vera e propria istituzione della città che fece di lui un simbolo, una leggenda vivente. Così come leggendario fu il soprannome affibbiatogli dal giornalista Gianni Brera, “Rombo di tuono“. Dotato di una forza fisica e di una potenza nel tiro quasi sovrumane, in quattordici anni a Cagliari Riva mise a segno più di 200 gol tra campionato e coppe vincendo per tre volte la classifica dei cannonieri.
Straordinario anche il suo cammino in Nazionale: nonostante due infortuni gravissimi che hanno purtroppo accorciato la sua carriera, Riva è ancora oggi il marcatore più prolifico della storia azzurra con 35 gol messi a segno in sole 42 partite giocate. Una media di quasi una rete a partita che nessuno dopo di lui è stato in grado di avvicinare.
Con la città di Cagliari si creò un legame diventato indissolubile: nel corso degli anni non si contano le occasioni in cui Gigi Riva disse no alle super offerte degli squadroni del nord. Non è un mistero che l’Avvocato Gianni Agnelli fosse disposto a tutto pur di portarlo alla Juventus, ma Riva preferì sempre l’amore dei sardi ai soldi e ai successi della Vecchia Signora.
Che la terra ti sia lieve Gigi: lassù ti aspettano a braccia aperte Maradona, Crujiff, il grande Pelè che ci battè in finale a Città del Messico. E anche Paolo Rossi, con il quale vi racconterete ancora una volta le grandi imprese compiute in maglia azzurra.
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