Stadi nuovi in Italia: ecco la situazione città per città. Nel suo intervento su TvPlay il ministro dello Sport Abodi ha auspicato la nascita di nuovi impianti
Il calcio italiano è in clamoroso ritardo rispetto al resto d’Europa. Un corposo deficit di competitività tarpa le ali e condiziona l’attività di alto livello delle società di vertice della nostra Serie A. Le cause di questa evidente regressione sono da attribuire in buona parte agli stessi club che nel corso degli anni hanno speso male i soldi, accumulando debiti che ora gravano come un macigno sui bilanci. Ma le istituzioni locali e il sistema burocratico italiano hanno il loro carico di colpe se si guarda alla vicenda degli stadi di proprietà. Tanti presidenti e proprietari di varie squadre, di vertice e non, nel corso degli anni hanno cercato di realizzare progetti immobiliari legati alla costruzione di nuovi impianti, ma senza successo.
Tra ricorsi al TAR inoltrati dalle molteplici associazioni ambientaliste, vincoli architettonici insuperabili e ostacoli di natura politica e burocratica tutti i progetti si sono puntualmente arenati. Nel suo intervento in diretta su TvPlay, il ministro per lo sport Andrea Abodi ha lanciato quasi un appello affinché in molte città venga realizzato quanto prima un nuovo stadio. Abodi ha citato alcune realtà in cui qualcosa si è tentato o si sta tentando concretamente di fare.
Io penso che il valore del nostro calcio aumenterà anche grazie alle infrastrutture. Poi bisogna anche rendere merito a chi l’impianto l’ha rifatto. Juventus, Udinese, Atalanta, Frosinone e mi auguro anche Parma, Cagliari, Fiorentina, Bologna, Genoa e Palermo. Ci sono realtà come la Fiorentina che hanno dimostrato di saper investire soldi propri e di non poter fare lo stadio per problemi di Sovrintendenza che impediscono una spesa di oltre 300 milioni di euro”.
Sei città, sei club di grandi tradizioni che stanno tentando di compiere un passo importante verso il futuro con la costruzione di un impianto di proprietà. Analizziamo brevemente lo stato dell’arte nelle singole città. Per quanto riguarda Firenze ha già spiegato molto il ministro Abodi, con il Comune che ha bocciato il piano del presidente viola Commisso. Per Cagliari e Parma esistono invece concrete speranze di avere presto un nuovo impianto: i ducali vogliono ricostruire il Tardini, i sardi sono in attesa del nuovo Sant’Elia.
A Bologna deve ancora partire il progetto già approvato di profonda ristrutturazione del Dall’Ara, mentre Genoa e Palermo con le loro proprietà straniere stanno elaborando progetti per edificare nuovi impianti, molto più moderni e accoglienti del Luigi Ferraris e del Renzo Barbera.
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