Mourinho lascia Roma, nuova contestazione dei tifosi: spunta maxi foto a Trigoria. L’esonero dello Special One ha creato una spaccatura nell’ambiente
La sponda giallorossa della Capitale è in ebollizione. L’esonero per molti aspetti sorprendente di José Mourinho ha creato una crepa molto profonda in tutto l’ambiente. Un ampio segmento della tifoseria che si riconosceva in pieno nelle battaglie portate avanti dal tecnico di Setubal contro il Palazzo non ha digerito la scelta del presidente Dan Friedkin di mandarlo via con sei mesi di anticipo rispetto alla scadenza naturale del contratto. E per la prima volta da quando ha acquistato la società, nell’estate del 2020, l’imprenditore americano ha incassato le critiche e il disappunto di parecchi tifosi. Dan Friedkin continua a non parlare, ma evidentemente dal suo punto di vista il rapporto con lo Special One non poteva più proseguire.
Anche la scelta di puntare come nuovo tecnico su Daniele De Rossi, autentica bandiera romanista ma a digiuno di esperienza in panchina, ha ricevuto molte critiche. Più di qualcuno la considera una decisione “populista”, un gesto di ruffianeria nei confronti dei tifosi per placare una piazza decisamente scontenta. Dunque sul banco degli imputati, per la prima volta in quasi quattro anni, è finito proprio Dan Friedkin.
A distanza di ore dal terremoto che ha sconvolto la cittadella giallorossa, arrivano i primi atti concreti di una contestazione che si preannuncia ancora più convinta e decisa sabato prossimo allo stadio Olimpico in occasione della sfida contro il Verona. Questo pomeriggio nei pressi del centro sportivo di Trigoria, quartier generale della Roma, è stato affisso un cartellone pubblicitario recante la foto di Dan Friedkin con una scritta inequivocabile in bella vista: #Friedkinout.
Questa è la prova tangibile di come una parte consistente della tifoseria giallorossa non abbia affatto digerito la decisione della proprietà in un momento delicato come questo. L’esonero di Mourinho produce la prima vera crepa nel rapporto tra i tifosi della Roma e il suo presidente. La luna di miele sembra già finita dopo neanche quattro anni dall’arrivo degli imprenditori californiani al vertice della società giallorossa.
L’unica medicina possibile, come sempre del resto nel mondo del calcio, sono i risultati. Spetta dunque a De Rossi e alla sua capacità di raddrizzare la barca giallorossa ricreare la magia tra i Friedkin e il popolo romanista, spezzatasi brutalmente martedì 16 gennaio.
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