La redazione di TvPlay ha intervistato Alberto Pomini, ex giocatore di Daniele De Rossi ai tempi della Spal.
La giornata di oggi è stata sicuramente contraddistinta dall’avvicendamento sulla panchina della Roma tra José Mourinho e Daniele De Rossi.
La redazione di ‘TvPlay’, proprio per parlare della figura di De Rossi allenatore, ha intervistato Alberto Pomini, suo ex giocatore ai tempi della Spal.
Conosciamo tutti la figura di De ‘Rossi giocatore’, ma puoi raccontarci qualcosa su quella di ‘De Rossi allenatore’?
“Ne posso parlare solo che bene. Ho avuto un rapporto privilegiato con lui, l’ho avuto come allenatore in una stagione dove comunque ci sono stati degli errori. Ho avuto un bellissimo rapporto con Daniele. Ho avuto dei confronti con lui, ma sempre nel limite di giocatore-allenatore. Ho una grandissima fiducia in quello che fa Daniele. Credo che lui abbia le qualità per poter diventare un allenatore di alto livello”.
Pomini su De Rossi alla Roma: “E’ la cura migliore per il dopo Mourinho”
Hai notato delle differenze da De Rossi giocatore e quello allenatore?
“Non ho notato nessuna differenza per quanto riguarda il livello di gestione e del suo temperamento. Si è fatto volere bene nello spogliatoio, riusciva a capire quali erano le sensazioni ed i disagi che potesse avere un calciatore. E’ stato sempre uno di noi, anche perché ha lasciato da poco il calcio giocato. Tale aspetto, però, potrebbe diventare anche un boomerang, visto che potrebbe essere anche visto come un ‘compagni di squadra e non un allenatore’. L’esperienza dell’anno scorso alla Spal, a prescindere dai risultati, penso che gli abbia fatto più che bene”.
Cosa ci puoi dire di De Rossi a livello tattico?
“Ha cambiato spesso, ha giocato spesso con una difesa a tre. Ha visione di calcio moderna: impostare dal basso, con i due braccetti che impostano tanto, pressione alta, uomo contro uomo. Poi tutto dipenderà dai giocatori che ha a disposizione”.
L’approdo di De Rossi sulla panchina della Roma è arrivato troppo presto? Non rischia di essere travolto dalla pressione di guidare una squadra importante come quella giallorossa?
“Questa bella domanda se la stanno facendo tutti quanti. A parte i 5 mesi della Spal, infatti, non ha esperienza da tecnico. E’ normale che ci sia dello scetticismo, ma a Roma la cura De Rossi è la migliore per il dopo Mourinho. Lui è il profilo perfetto, al di là del suo curriculum. La cosa di cui sono sicuro è che non gli mancherà la passione e l’impegno. Si dedicherà alla Roma 24 ore su 24. Conoscendolo, De Rossi non dormirà questa settimana”.
Il contratto fino a giugno è un errore o gli toglie qualche pressione?
“Alla proposta della Roma, ovviamente, avrà detto sì subito, senza neanche pensarci. La dirigenza della società giallorossa, forse, ha messo la scadenza a giugno per tutelarsi”.
Sei stato per tanti anni un calciatore del Sassuolo, ma la squadra di Alessio Dionisi sta trovando qualche difficoltà in più in questa stagione?
“Sì, ma il Sassuolo si deve autofinanziare. Ci sta avere delle difficoltà in dieci anni di Serie A. Quest’anno, forse, ha avuto qualche difficoltà in più, ma ha vinto contro la Fiorentina e in una posizione di classifica che ci sta in questo momento. La realtà Sassuolo è questa: con allenatore molto bravo e con una società con la testa sulle spalle”.
Cosa ci puoi dire della scuola italiana dei portieri? Dopo Donnarumma chi vedi pronto?
“Vicario non è titolare in Nazionale perché c’è Donnarumma. Quest’ultimo, però, deve subire delle critiche davvero assurde. Vicario sta facendo un grandissimo campionato, poi ci sono i vari Carnesecchi, Falcone, Consiglio (il portiere più sottovalutato), Meret. Se anche Meret è troppo criticato al Napoli? Sì, forse, paga il suo atteggiamento mite, ma lui è sempre il portiere dello Scudetto, lui è un portiere efficace. Caprile? L’ho incontrato l’anno scorso in Serie B. E’ un portiere di grande prospettiva, poi ha un grande allenatore come Vincenzo Sicignano, il quale è stato il ‘padre calcistico’ anche di Vicario”.