In Serie A non si segna quasi più da fuori area: il netto calo rispetto al passato conferma come in questi anni il calcio sia cambiato.
C’erano una volta i calciatori che tiravano spesso e volentieri da lontano per provare a sorprendere il portiere. Una serie di specialisti che ormai si è praticamente estinta alla luce dei dati emersi negli ultimi anni in Serie A. In particolare, alla fine dell’attuale girone d’andata, i numeri sono ancora più significativi e confermano che praticamente non si segna più da fuori area.
Un calo drastico rispetto al passato che si può spiegare attraverso molteplici fattori ma soprattutto col modo diverso di giocare e approcciare le partite di quasi tutte le squadre. Il calcio è sempre in evoluzione e gli allenatori, per restare al passo coi tempi, cercano di prendere spunto dalle idee più moderne di questo sport.
Come per esempio il celebre “tiki taka”, termine nato ai tempi del Barcellona di Guardiola, e da cui prendono spunto tantissimi tecnici con i dovuti accorgimenti ma la filosofia di base resta la stessa. Ovvero tanto possesso palla per cercare di scardinare le difese avversarie, che stanno più alte, attraverso linee di passaggio a volte forzate pur di entrare quasi col pallone in porta.
C’è un aspetto di questo campionato che non è passato inosservato e fa molto riflettere. Si tratta dei gol realizzati dalla distanza, in continuo calo nel corso dell’ultimo decennio e arrivato a numeri davvero molto bassi. Un dettaglio figlio dei tempi in cui i giocatori non hanno più coraggio, le qualità o l’ordine dei propri allenatori a tentare la soluzione balistica perché i principi di gioco sono cambiati.
Come riportato dall’agenzia Opta, dopo 19 giornate di Serie A sono stati segnati appena 58 gol da fuori area (sarebbe 56 perché inclusi gli autogol di Gatti e Soulé) su un totale di 475. Una differenza enorme rispetto a dieci anni fa quando le reti furono 90 per poi scendere progressivamente nelle successive stagioni. In questa si è arrivati al minimo storico con soltanto il 12% di realizzazione (quasi un gol su dieci) oltre il confine dei sedici metri.
In cima alla speciale classifica c’è Albert Gudmundsson, autore di 3 centri da lontano con la maglia del Genoa, seguito a quota due da Colpani (Monza), Lautaro Martinez (Inter), Dimarco (Inter), Candreva (Salernitana), Malinovskyi (Genoa), Berardi (Sassuolo) e Oudin (Lecce). Certo sicuramente i portieri sono più forti di quelli di ieri ma ad avvalorare questa tendenza c’è anche il dato sulle punizioni che soltanto cinque giocatori (Gudmundsson, Raspadori, Brescianini, Lykogiannis, Pellegrini) hanno mandato a bersaglio da agosto a gennaio in 190 partite giocate.
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