Quanto accaduto durante la sfida tra i giallorossi e i biancocelesti continua a far discutere. L’analisi dell’esperto è chiara
Il derby tra Lazio e Roma valido per i quarti di finale di Coppa Italia è ormai terminato da diverse ore, e le due squadre hanno già iniziato a lavorare in vista dei rispettivi impegni di campionato. Nella Capitale, tuttavia, si continua a discutere per alcune decisioni dell’arbitro Orsato.
Su tutte quella relativa al rigore assegnato a inizio ripresa (minuto 50) in favore dei biancocelesti, a seguito di un contatto in area tra Dean Huijsen e Taty Castellanos. L’episodio, oltre a scaldare gli animi in campo e a decidere la partita, ha provocato anche lo sfogo del mister giallorosso, José Mourinho, che nell’intervista rilasciata ai colleghi di Mediaset nel post-gara si è espresso senza peli sulla lingua.
Lazio-Roma è finita, ma continuano le polemiche. L’analisi dell’esperto
Il portoghese nel manifestare il proprio dissenso per la scelta dell’arbitro (confermata dal VAR) ha innanzitutto definito la massima punizione concessa ai rivali come un “rigore da tempi moderni“. Poi ha rincarato la dose sfoderando una delle sue frasi ad effetto: “I giocatori di dieci anni fa non si sarebbero buttati dopo un tocco così. Non so come si dice in Italia, ma in Portogallo si dice che dentro l’area il rigore è la pena massima, quasi come la condanna a morte o la ghigliottina ai tempi della rivoluzione francese“.
Inevitabilmente le parole dello Special One hanno fatto grande rumore e attirato l’attenzione di tifosi ed addetti ai lavori. In tanti ci hanno tenuto a soffermarsi sull’argomento, tra questi c’è anche Sandro Sabatini, giornalista ed esperto di calcio.
“Quello che frega la critica, gli arbitri e i giocatori è la mancanza di uniformità“, ha esordito il noto volto di Mediaset ai microfoni di Radio Radio riferendosi al discusso episodio arbitrale. “Fino a tre anni fa, il fallo di Huijsen su Castellanos era considerato un falletto, anche se veniva visto. In realtà eccome se è fallo, altrimenti non si capisce cosa è fallo e cosa non lo è”, ha aggiunto.
Nel finale dell’intervento, il giornalista ha anche commentato le lamentele di Mourinho ribadendo la sua posizione: “Non mi sono piaciuti né Massimo Mauro (opinionista, ndr) né Mourinho perché hanno parlato di pena capitale, ma il fallo è fallo. Quello che non mi piace è che certe squadre vengono trattate in un modo ed altre squadre in un altro modo“. Concetto chiaro e condivisibile quest’ultimo, che però non ha certamente messo la pietra tombale sulle polemiche.