L’annuncio fa tremare l’Uefa: 50 club sono pronti a entrare nella Superlega, si rischia un clamoroso terremoto nel mondo del calcio
Fermare il progetto Superlega ormai sembra impossibile. Per quanto l’Uefa stia cercando di minimizzare la questione, spalleggiata in tal senso dalle federazioni nazionali e anche dalla politica di molti paesi, il gruppo A22 va avanti per la sua strada e sarebbe pronto a un colpo di scena straordinario. L’ultimo annuncio fa gelare il sangue nelle vene di Ceferin: sarebbero addirittura cinquanta le squadre pronte ad accettare il progetto Superlega.
La sentenza della Corte europea arrivata lo scorso 21 dicembre ha inevitabilmente cambiato le carte in tavola nello scontro tra l’Uefa e A22, o meglio tra Uefa, Fifa e ogni altra associazione che voglia in qualche modo investire nel mondo del calcio creando un nuovo format di competizioni.
Adesso i vertici del calcio europeo, per quanto continuino a comportarsi diversamente, non hanno più il coltello dalla parte del manico, e tutto fa pensare che nel giro di qualche anno il mondo del calcio per come lo abbiamo conosciuto negli ultimi trent’anni verrà rivoluzionato. Lo ha confermato lo stesso Bernd Reichart, amministratore delegato di A22. La Superlega sta per nascere e ha già attirato molti più club di quanto si potesse pensare solo poco tempo fa.
Superlega, svolta importante: 50 club interessati, l’Uefa adesso trema
Se nei giorni successivi alla sentenza erano stati moltissimi i club, anche di un certo blasone, a schierarsi apertamente e pubblicamente dalla parte dell’Uefa, a difesa dello status quo e delle competizioni che vengono descritte come meritocratiche (anche se la questione sarebbe a dir poco opinabile), a quanto pare le cose nelle ultime settimane starebbero rapidamente cambiando.
A22 sta continuando a lavorare per organizzare una nuova lega in grado di garantire ai club un fatturato tre volte superiore alla Champions. Un modo per trovare una soluzione ai problemi che tantissimi club, anche importanti, come Real Madrid o Barcellona, stanno vivendo ormai da anni.
Lo ha confermato ai microfoni di Mundo Deportivo lo stesso Bernd Reichart, amministratore delegato del gruppo A22 e da tempo ormai uomo immagine del progetto Superlega: “Siamo in contatto con tutti i club che avevamo avvicinato in passato per realizzare il nuovo format. Abbiamo contattato 40/50 società“.
Parole che fanno tremare l’Uefa. Lo stesso Ceferin sa, infatti, Reichart sta spingendo molto su un tasto fondamentale per i club: i maggiori guadagni e la centralità all’interno del progetto. Nel suo discorso, l’ad ha infatti sottolineato come siano le società ad assumersi tutti i rischi aziendali nel mondo del calcio e quindi debbano essere loro a prendere tutte le decisioni sulle competizioni, e non un’associazione teoricamente esterna come l’Uefa.
Una linea di pensiero che si sposa in pieno con quella promossa negli anni precedenti da Florentino Perez, Joan Laporta, Andrea Agnelli e addirittura un presidente come Aurelio De Laurentiis, teoricamente non coinvolto nella fase iniziale del progetto ma da sempre promotore di un cambiamento radicale nel mondo del calcio, anche a livello istituzionale. Cambiamento che mai come in questo momento sembra ineluttabile.