Il noto giornalista Paolo Bargiggia ha parlato in diretta ai microfoni ufficiali di TvPlay.
“TIAGO DJALO’, ECCO LE CIFRE. DRAGUSIN GRAN CESSIONE ANCHE PER LA JUVE'” – “Le cifre dell’operazione del passaggio di Tiago Djalò alla Juventus sono di tre milioni di euro subito più due di bonus, con 10% di futura rivendita e stipendio da due milioni più bonus fino al 2028. L’Inter era convinta di poterlo prendere a parametro zero in vista dell’estate del 2024, ma qualcosa di negativo nell’aria si poteva avvertire, nel senso che ad ogni tentativo di chiudere c’era sempre un ritardo nelle risposte da parte di chi rappresenta il giocatore. La Juve ha fatto questa proposta e ha avuto l’appeal giusto. I soldi arrivano dalla cessione di Ranocchia al Palermo. I bianconeri, inoltre, riceveranno anche il 20% dalla cessione di Dragusin. Ieri sera ci sono stati dei colpi di scena con l’inserimento del Bayern Monaco, ma oggi c’è stato il nuovo sorpasso del Tottenham che ha fatto un’offerta pazzesca da 26 milioni più 4 di bonus per un giocatore che si è consacrato soltanto in questa prima parte di stagione. La Juve ha dunque un po’ di liquidità eventualmente da investire, nel caso ci siano le condizioni, per una mezzala. Un nome che piace a Giuntoli è Mikel Merino della Real Sociedad, ed è solo l’ultimo che si aggiunge alla lista dei centrocampisti cercati dalla Juventus”.
“ALLA JUVE NON C’E’ LA CONVINZIONE DI AVERE UN CENTROCAMPO CORTO” – “Tiago Djalò non gioca dallo scorso marzo per un infortunio al ginocchio ed è un 2000, quindi un ragazzo giovane. Nel modulo 3-5-2 di Allegri è evidente che serva una mezzala in più, e non un mediano. Locatelli è il titolare e Nicolussi il rincalzo, ma in generale la fortuna dei giocatori della Juventus è che ci sia molta intercambiabilità negli interpreti, infatti nella dirigenza bianconera non c’è la convinzione di essere corti in mezzo al campo”.
“DI GREGORIO DIFFICILE DA SOSTITUIRE, IN FUTURO LO VEDO ALL’INTER” – “Si era parlato di far rientrare Cragno al Monza, ma con questa tempistica di rientro penso che non sarà fatto niente, anche perché Di Gregorio non è facilmente sostituibile. Mi fa molto piacere vedere come sta crescendo Di Gregorio che nelle giovanili dell’Inter aveva giocato anche con mio figlio. Quest’estate ha rinnovato fino al 2027 con il Monza, ma parliamo di una società che, a fronte di offerte adeguate, non tarpa mai le ali ai propri giocatori migliori. A me viene da pensare a possibili future valutazioni da parte dell’Inter. Secondo me a lui manca soltanto la convocazione in Nazionale per completare il percorso”.
“L’INTER DOVRA’ VALUTARE ALMENO TRE RUOLI IN CUI RINFORZARSI” – “L’Inter sta cercando di cedere Sensi al Leicester. Se non esce Sanchez io non credo che i nerazzurri facciano altro a gennaio. Nella prossima estate probabilmente riprenderanno i discorsi con Taremi da svincolato, poi ci sarà l’incognita di chi sostituirà Dumfries che non sta rinnovando ed è possibile che vada via, così come andrà valutato un difensore centrale in stile Tiago Djalò che non arriverà e l’Inter non ha una difesa giovanissima”.
“IN PREMIER I GIOVANI GIOCANO PERCHE’ CI CREDONO, DA NOI PIU’ PER NECESSITA'” – “L’operazione Barco al Brighton è molto conveniente. Per il nostro calcio, spendere 9 milioni di euro senza usufruire del decreto crescita ora è più difficoltoso. Non è però il periodo esatto per lamentarsi del fatto che non vengano utilizzati i giovani. Milan, Juventus e Roma ne stanno facendo giocare tanti. La differenza è che al Brighton un giovane sa che ha la possibilità di giocare, mentre in Italia i giovani si ritagliano spazio più per necessità, in particolare per rimpiazzare gli infortunati. Poi De Zerbi è un allenatore che non ha paura, li fa giocare perché ci crede e non per necessità”.
“GRAVINA VUOLE RISCRIVERE LE REGOLE DEL CALCIO ITALIANO, ECCO LE SUE IDEE” – “Io penso che il calcio italiano non abbia bisogno di sussidi nel medio-lungo, ma di qualche sgravio fiscale e soprattutto idee e progetti. E’ già una mini notizia che domani a Roma Gravina incontrerà degli esponenti della Lega Serie A per cominciare a parlare della riforma dei campionati, riscrivendo le regole del calcio italiano. Io penso che Gravina abbia in mente qualcosa per rendere più appetibile il nostro movimento. La riforma del sistema passa da mutualità migliore, sostenibilità, promozioni, retrocessioni, vivai e settori giovanili. Gravina vuole arrivare alla prossima assemblea straordinaria togliendo l’orpello che è il diritto d’intesa, cioè che per qualsiasi riforma, se non hai la metà più uno delle componenti, non riesci ad approvarla. Il calcio italiano nella sua riforma è dunque bloccato. L’intenzione di Gravina è di andare spedito riscrivendo le regole: si partirà dalla Serie B con la possibilità che venga ridotta a 18 squadre, poi la Serie C e la Serie A fisiologicamente si ridurrà. Io mi auguro che si arrivi a questo. Non è il decreto crescita che ti alza il livello perché riempi la squadra di stranieri. Vogliono togliere un quorum diverso nelle assemblee, ma non so quale vorrebbero mettere. Gravina ha detto che se non si toglie questo blocco d’intesa non si riescono a portare a termine le riforme. La metà più uno raccoglie troppi interessi”.
“POCHI GOL NON DOVUTI A REGRESSIONE TATTICA” – “A livello di percezione mia non so se è direttamente proporzionale il numero dei pochi gol che si segnano con un conservatorismo tattico o con una regressione da parte della qualità del gioco, anzi non credo sia così. Negli ultimi anni nel calcio italiano io avevo accolto con favore che anche le piccole hanno cominciato a giocare alto e ad aggredirti alto. Allegri e Mourinho sono un’eccezione, purtroppo abbiamo perso Spalletti che era il migliore a fare un certo tipo di calcio di possesso nella metà campo avversaria. Il Napoli ha iniziato a regredire con Garcia spaccando in due la squadra e da lì sono iniziati i guai. In Europa se giochi come in Italia non vai avanti perché lì giocano tutti in maniera offensiva. Quest’anno però mi viene da dire che le ultime in classifica fanno un gioco che produce veramente poco”.
“IN ITALIA SIAMO INDIETRO COME RITMO, IL SASSUOLO PROPONE UN CALCIO DELUDENTE” – “Le squadre di Gasperini e Juric ti prendono alto però prima hanno l’input di distruggere. Quest’anno si è persa anche la proposta del Sassuolo che sulla scia di De Zerbi faceva calcio, mentre ora subisce tanto. In generale su intensità e ritmo siamo molto indietro. Italiano ha una proposta di calcio ma fa fatica a fare gol e a volte è un po’ banale con questi lanci sugli esterni. Però è un allenatore da tenere in considerazione”.
“IL MILAN OSSERVA BRASSIER, PER L’ESTATE PIACE BUONGIORNO, MA OCCHIO ALLA JUVE” – “L’arrivo di Gabbia e Terracciano hanno rallentato la ricerca di un altro difensore, che non è detto che non arriverà. Hanno frenato su Brassier per non partecipare ad un’asta col Monaco, ma è una pista da seguire visto che lui vuole il Milan. La richiesta è tra i 10 e i 12 milioni, io penso che passerà qualche giorno e andranno di nuovo sotto a questo giocatore. Se esce Krunic è possibile che valuteranno un altro centrocampista, in caso contrario non credo che andranno a operare altri colpi in entrata. Buongiorno? I dirigenti si sono informati. La quotazione è di 25 milioni ma è difficile che Cairo lo ceda a metà stagione, ma per l’estate è un profilo che piace. Ma non solo, anche a Giuntoli piace molto. Per la prossima stagione il Milan andrà su Thiago Motta”.
“A NAPOLI SOGNANO CONTE MA LUI VORREBBE TORNARE ALLA JUVE” – “A Napoli continuano a mandargli segnali ma non credo che lui stia prendendo in considerazione questa ipotesi. Lui vorrebbe tornare alla Juventus, ma Giuntoli non lo ritiene un allenatore ideale per la nuova politica societaria. Palladino e Thiago Motta restano apprezzati in caso di addio di Allegri. Per il Napoli vedo più un allenatore come Italiano, ma non Conte”.