Allarme rosso in casa Inter: lo spettro del fallimento si aggira per le stanze del club di Viale della Liberazione
Che l’Inter non navighi nell’oro lo si sapeva. Che Steven Zhang il prossimo maggio debba restituire il prestito da 275 milioni di euro, più ovviamente gli interessi, ottenuto dal fondo statunitense ‘Oaktree’ è altrettanto cosa risaputa. Ma nessuno poteva anche solo immaginare che la ‘Beneamata’ sia sull’orlo del baratro.
Il mese scorso l’autorevole quotidiano statunitense ‘The Athletic’ ha fatto i conti in tasca al club nerazzurro e il quadro finanziario che ne è emerso è tutt’altro che confortante per i tifosi nerazzurri. Insomma, le difficoltà economiche dell’Inter non sono una novità dell’ultima ora, con molti che confidavano nel fatto che le cessioni, le vittorie, le ricapitalizzazioni e le sponsorizzazioni milionarie potessero risolverle.
Invece, siccome al peggio non c’è mai fine, sul quotidiano ‘Il Giornale‘, è stata pubblicata, a firma di Marcello Astorri, un’altra analisi dei disastrati conti del club nerazzurro che delinea un vero e proprio scenario da incubo, con lo spettro del fallimento che si staglia all’orizzonte della ‘Beneamata’.
Inter, le casse societarie languono: deadline a maggio?
Andare in paradiso vincendo lo scudetto e conquistando la agognata seconda stella e precipitare poco dopo all’inferno: è il paradossale destino cui potrebbe andare incontro il club meneghino. Una massa da 800 milioni di euro di debiti grava sul bilancio del club presieduto da Steven Zhang, con il possibile tricolore che potrebbe precedere il fallimento.
L’Inter, dunque, danza pericolosamente sull’orlo del precipizio, con gli uomini di Simone Inzaghi che assomigliano sinistramente all’orchestra che suonava mentre il Titanic affondava nelle gelide acque dell’oceano Atlantico.
Del resto, le conclusioni dell’analisi della situazione finanziaria dell’Inter condotta da ‘Il Giornale’ sono, a dir poco, allarmanti: “Da un lato c’è un’Inter prima in classifica in Serie A, reduce da una finale di Champions League persa di misura contro il Manchester City. Dall’altra un bilancio da abisso profondo, talmente squilibrato da far temere per il futuro di una delle squadre di calcio più importanti d’Italia”.
Eppure, ciò che lascia sconcertati sono gli emolumenti corrisposti ai 10 componenti del Consiglio d’Amministrazione del club nerazzurro, tra cui l’Amministratore delegato corporate Alessandro Antonello e l’Ad dell’area sportiva Giuseppe Marotta, che per l’esercizio 2022/2023 si sono messi in tasca poco meno di 1.9 milioni di euro che stridono con una perdita pari a 85.4 milioni di euro.
Dunque, la ‘Beneamata’, lungi dall’essere un modello di gestione manageriale, ha, per usare una metafora, le mani bucate e, pertanto, anche per questo motivo accumula debiti su debiti con cui a maggio, è proprio il caso di dirlo, dovrà fare i conti perché prima o poi tutti i nodi vengono al pettine.