Decreto crescita, il no del Governo inguaia la Serie A. Lotito: “Serie A non competitiva”. La durissima reazione del patron della Lazio
La notizia circolata nel tardo pomeriggio ha l’effetto di un vero e proprio tsunami che rischia di travolgere l’intero calcio italiano. Il Governo italiano ha infatti bocciato la proroga del cosiddetto ‘decreto crescita’, la misura contenuta all’interno del Decreto Milleproroghe che avrebbe consentito alle società di calcio di usufruire di sconti fiscali sugli stipendi dei calciatori provenienti dall’estero.
Questa bocciatura, a quanto pare definitiva, è destinata ad incidere in profondità sulle strategie future di alcuni dei principali club di Serie A. Le nostre cosiddette grandi perderanno terreno nei confronti dei club stranieri e il nostro campionato, di per sè già piuttosto modesto, rischia di rimetterci in appeal e attrattiva.
Il primo ad apprendere la notizia è stato il presidente della Lazio e senatore di Forza Italia, Claudio Lotito. L’imprenditore romano, in un’intervista rilasciata al sito notizie.com, ha attaccato con inusitata durezza la decisione dell’esecutivo che a suo avviso creerà enormi problemi all’intero calcio italiano: “Bella e grande fesseria che è stata fatta, vedranno che cavolo di errore è stato fatto, non va bene così anche perché lo Stato non incassa i soldi, se tu hai uno straniero che paga le tasse in Italia sarà meglio di uno che non viene e non le paga no? Voglio vedere chi viene adesso, grande idea!”.
Lotito si scaglia contro il Governo e avverte: “Tre grandi rischiano di essere spazzate via”
Il numero uno biancoceleste, pur ammettendo che la Lazio non subirà particolari conseguenze dalla decisione del Governo, esprime tutta la sua preoccupazione per il futuro dello sport più amato dagli italiani: “In questo modo il nostro campionato perderà di competitività, l’anno scorso ci sono state tre squadre in tutte e tre le finali europee, adesso voglio vedere che succederà, vorrà dire che le prossime squadre che andranno in Champions le indicherà l’AIC (Associazione italiana calciatori), sono loro che hanno fatto di tutto per affossare il decreto crescita”.
Lotito prosegue nella sua intemerata contro l’Assocalciatori, principale responsabile della bocciatura della proroga di due mesi auspicata dalle società di Serie A: “Il vero problema è che alcune società questo tipo di situazione le va a distruggere e in mezzo ci sono grandi club come il Milan, la Juventus e anche la Roma”. In sostanza, un’operazione come quella che l’estate scorsa ha portato Romelu Lukaku in giallorosso d’ora in poi sarà improponibile.