NICOLA BINDA (GAZZETTA): “LA SAMPDORIA NON E’ UNA DELUSIONE. BERNABE’ E’ DIVENTATO UN DIAMANTE CRISTALLINO”

Nicola Binda, giornalista della “Gazzetta dello Sport”, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di TVPlay: le sue parole sulla Serie B.

“IL PARMA E’ IN FUGA, LA PAUSA PUO’ AIUTARE LE INSEGUITRICI” – “Il Parma è sicuramente in fuga perché ha aumentato il suo vantaggio ma soprattutto ha quella continuità di rendimento che è necessaria e determinante a differenza delle altre candidate alla promozione che sono troppo altalenanti. Le altre grandi favorite come il Venezia, la Cremonese e il Palermo hanno tutte avuto i loro momenti di flessioni e interrotto la loro crescita. Il Parma invece è una crescita continua, acquista certezze, ha tante alternative e quindi può solo migliorare. Questa sosta non sarà tanto gradita perché se il campionato fosse continuato rischiava di accumulare un vantaggio ancora più consistente”.

“IL PALERMO HA CAMBIATO PELLE E LA FORZA E’ L’ATTACCO” – “Il Venezia si è piantato, rimettendo in gioco il secondo posto e il Palermo è insieme al Como la squadra che ha beneficiato di più. Il Palermo cambiato pelle rispetto all’inizio, ha cambiato modo di giocare una squadra che produce di più rispetto a quello che cerca di difendere. Ha trovato davanti una grande effervescenza in zona offensiva, certo dietro tra infortuni e varie assenze regala troppi gol agli avversari però nelle ultime settimane ha dimostrato che in attacco è estremamente prolifico e concreto”.

“BERNABE’ HA FATTO IL SALTO DI QUALITA’ AL PARMA” – “E’ arrivato a Parma da diamante grezzo e da valorizzare, adesso è ha il massimo della sua condizione. Negli anni scorsi lo abbiamo visto solo a sprazzi dopotutto nella Serie B dove a livello fisico è impegnativo, lui che non è un toro a volte è andato in difficoltà. Ha un piede solo, ma un sinistro magico, il destro meno però col mancino fa quello che vuole anche se un campione vero dovrebbe fare le cose con due piedi se vogliamo essere un po’ critici. Ora è un diamante cristallino che può fare il salto di categoria anche se in Serie A il fisico ha la sua componente fondamentale, dovrà sopperire al fatto di essere piccolino e gracile con la sua tecnica, le sue giocate sicuramente vederlo giocare è un piacere”.

“LE MAGGIORI DELUSIONI SONO SPEZIA, BARI E ASCOLI” – “Non ritengo la Sampdoria una delusione perché era incomprensibile anche se qualcuno si illudeva che potesse competere per la promozione. Io direi lo Spezia perché obiettivamente arrivava dalla Serie A, una società seria e con gli acquisti estivi pensavo riuscisse a fare un campionato ben diverso. Possiamo dire anche l’Ascoli che aveva più ambizioni o il Bari, l’anno scorso andata in finale playoff e quest’anno ha confermato la maledizione delle finalista dei playoff con l’incubo dell’anno successivo come la storia recente conferma”.

“LA SAMPDORIA DEVE PENSARE A SALVARSI” – “Il problema della Sampdoria è che ha 30mila persone allo stadio, hanno anche il precedente del Genoa dell’anno scorso e pensavano di fare lo stesso cammino. La stessa proprietà ha detto noi tra un anno torneremo in Serie A e avremo le risorse per rispettare tutte le scadenze dando per scontata la cosa. Poi alle parole, al contorno, alla storia bisogna guardare la realtà che è un’altra. Ovvero una squadra normale che ha sicuramente dei talenti ma non ha i crismi della squadra da promozione, lontanissimo dal Genoa dell’anno scorso che era di ben altro spessore. Può arrivare ai playoff ma non ha sicuramente le qualità del Cagliari dell’anno scorso per avere lo slancio di vincerli. Deve pensare a salvarsi e pensare al futuro trovando nuovi investitori, questa sarà la vera sfida”.

“PIRLO HA BUONE IDEE MA POCHE CONCRETE” – “Pirlo ha voluto provare a mettere in campo le sue idee e si vedono, gioca un calcio molto moderno. La teoria però va applicata alla pratica perché in Serie B non si va lontani con la tattica. Ogni tanto bisogna mettere l’elmetto per fare la guerra e da questo punto di vista si smarrisce perché gli avversari con più esperienza e malizia riescono a essere superiori al calcio di Pirlo. E’ interessante, bello da vedere però la teoria è fine a sé stessa perché se poi non costruisci azioni da gol e non vinci diventa complicato”.

“DE LAURENTIIS DEVE FARE DI PIU’ PER IL BARI” – “Quando perdi una partita come la finale playoff però devi avere il coraggio di resettare tutto, mandar via più giocatori possibili con un nuovo progetto e volando basso. Il Bari continua a vivere un grosso equivoco che è quello del rapporto tra la piazza e la proprietà che non può pensare di vivere di rendita tutta la vita dei risultati passati, devi comunicare in una maniera diversa con la città. se vuoi 60mila persone allo stadio devi meritartele, quello che è stato fatto è stato eccellente ma non basta devi dare di più. I risultati non sono deludenti ma nemmeno eclatanti, per cui non mi sembra ci siano i presupposti per un cambio di allenatore. Se polito lo cambia adesso ammetterebbe di aver fatto un grave errore e rimetterebbe in discussione tutto il progetto”.

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