“Serie A senza Juve, Napoli, Inter e Milan”. Ecco cosa può accadere dopo la sentenza della Corte di Giustizia europea sulla Superlega.
Il 21 dicembre è una data che a suo modo sarà storica per l’universo calcio. Quanto ancora non si sa. Poiché non è ben definito il quadro, non sono ben definibili i possibili prossimi confini. Ed il minimizzare da parte del presidente della UEFA, Aleksander Ceferin, e il presidente dell’ECA, Al Khelaifi, di certo non rende la meglio la siuazione.
Ora però a quella sentenza occorrerà dare seguito con un progetto credibile che giustifichi il comprensibile entusiasmo dei vincitori ma che non spacchi in due il calcio continentale. Il progetto c’è già, ma sono possibili, forse anche auspicabili, eventuali ritocchi prima della sua effettiva partenza. Che non avverrà certo domani.
Dopo un istante dal pronunciamento della sentenza, fiumi di inchiostro e di parole hanno trovato ampio spazio sui media e sui social. Favorevoli e contrari, come dopo ogni sentenza che si rispetti, hanno espresso le loro ragioni. Lo ha fatto anche il direttore di Telelombardia, Fabio Ravezzani, con un post sul suo profilo X.
L’argomento è forte ed attira i commenti. Fabio Ravezzani ha prospettato una Serie A senza i grandi club e le possibili conseguenze.
“Voglio vedere la Federcalcio organizzare la A magari senza Juve, Napoli, Milan e Inter. Avrebbe l’interesse di un torneo di bocce. Zero sponsor e pay tv, contribuzione al Coni ridotta a zero“. Al momento, nel calderone dei club che si sono opposti alla sentenza della Corte di Giustizia europea, in ambito italiano vi sono Roma, Lazio e Inter.
Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, si è detto disponibile ad ascoltare nuove eventuali proposte. Il Milan non ha ancora espresso alcun giudizio ufficiale, così come la Juventus, la cui posizione non è ancora chiara. La società bianconera ha scelto di abbandonare il progetto Superlega anche e soprattutto per non aggravare la sua situazione dopo l’inchiesta Prisma e vedere la sua squalifica in campo europeo salire oltre l’anno già comminato.
La società bianconera, però, non è rientrata nell’ECA, in attesa proprio della sentenza e per decidere quindi più autonomamente come muoversi. La partita, mai termine come ora sembra calzare a pennello, sta per cominciare. La palla è al centro del campo. Tocca all’A22 dare ora il calcio d’inizio.
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