Klopp come Sarri: lo sfogo non passa inosservato. Dichiarazioni importanti del tecnico del Liverpool alla vigilia del match contro il Burnley
Jurgen Klopp esplode. L’allenatore del Liverpool, da oltre otto anni sulla panchina dei Reds che ha contribuito a riportare ai vertici del calcio inglese e internazionale, si concede uno sfogo in piena regola alla vigilia del match di Premier League contro il Burnley, in programma nel classico ‘boxing day‘ del campionato inglese. Klopp ha infatti attaccato l’intero sistema, reo di voler spremere i giocatori fino all’ultima goccia di energia aumentando esponenzialmente il numero di partite da giocare e di tornei da onorare. Un corto circuito voluto e pianificato nei dettagli dalle istituzioni internazionali, UEFA e FIFA, che ingolfano di proposito il calendario sottoponendo i calciatori ad ingenti e spesso inutili sforzi supplementari.
La conseguenza di tutto questo sono gli infortuni, tanti e ravvicinati, che falcidiano gli organici delle squadre più titolate. Capita così che anche un club ricco di grandi giocatori e di una rosa di altissima qualità come il Liverpool debba di volta in volta rinunciare a giocatori di primo piano e fare di necessità virtù. Ed è proprio per questa somma di ragioni che l’allenatore tedesco ha preso la parola in conferenza stampa per denunciare i tanti problemi a cui deve fare fronte ormai quasi tutti i giorni.
Parlando proprio delle difficoltà oggettive di preparare al meglio ogni singola partita, Klopp ha lanciato un vero e proprio grido d’allarme: “Abbiamo fatto poco più di due ore di vero allenamento nell’arco di dieci giorni. Dobbiamo fare dei cambiamenti, altrimenti non ce la faremo più”. Qualche tempo fa anche Pep Guardiola si era espresso in termini simili, sulla scia dell’allenatore che più di tutti e già da tempo aveva segnalato questo problema: Maurizio Sarri.
Già quando allenava il Napoli l’allenatore di Figline Valdarno aveva accennato alla questione dell’eccessivo numero di partite che i calciatori sono obbligati a giocare. Ma in questi ultimi tre anni trascorsi sulla panchina della Lazio Sarri si è più volte sfogato, accusando apertamente le istituzioni di voler distruggere il calcio: “Così non è possibile andare avanti: dai giocatori si pretende sempre molto, ma se si procede di questo passo prima o poi esploderanno una volta per tutte“. I fatti sembrano dargli ragione, visto che negli ultimi anni il numero e la gravità degli infortunio sono cresciuti a dismisura.
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