Superlega, pronto il dialogo: in ballo 5 miliardi di euro, le richieste dei club
Giancarlo Spinazzola
Superlega, dopo la sentenza della Corte di Giustizia Europea pronto il dialogo dei club “ribelli” con l’Uefa: in ballo 5 miliardi
La sentenza della Corte di Giustizia Europea sulla Superlega ha rivoluzionato il calcio europeo o, quantomeno, aperto nuovi scenari per quanto riguarda il calcio. Da Strasburgo sono stati chiari; non è possibile sanzionare club che intendono organizzare competizioni alternative e parallele a quelle organizzate da Uefa e Fifa.
Una bella vittoria per l’A22 probabilmente pronta a sedersi attorno ad un tavolo con i vertici di Nyon per ottenere le migliori condizioni possibili e, ovviamente, un vantaggio ancora maggiore. Se appare improbabile se non impossibile avere un calcio senza federazioni, è altrettanto facile immaginare come i club più potenti e prestigiosi siano pronti a dettare le loro condizioni.
Real Madrid e Barcellona, tanto per citare i due club ancora addentro alla Superlega, possono attualmente procedere senza alcuna intercessione e trovare interlocutori e sponsor adatti per un torneo parallelo. Nel progetto reso noto della nuova Superlega, si promettono fino a 5 miliardi di ricavi tutti nelle casse delle società e partite in streaming gratuite per tutti i tifosi.
La nuova Champions League che prenderà il via a partire dalla prossima stagione, garantirà 3,3 miliardi dei ricavi per i club, circa il 75% del totale di 4,4 che Nyon incasserà. Una differenza non da poco.
Superlega, il piano dei club “ribelli”: le parole di Reichart
Ceferin al momento è in una posizione ancora di potere, soprattutto perché gode dell’appoggio dei piccoli club dopo la creazione della Conference League ma potrebbe ugualmente trovare un compromesso con le società ribelli. L’Uefa attraverso l’Eca potrebbe infatti cedere ai club la gestione dei diritti tv che a quel punto avrebbero raggiunto l’obiettivo di poter controllare il lato economico delle competizioni.
Al lavoro intanto c’è Bernd Reichart, l’uomo scelto da Real Madrid e Barcellona per dare il via alla Superlega 2.0 dopo il primo fallimentare approccio dell’aprile 2021. Tedesco, classe ’74, ha già lanciato i primi segnali alla Uefa aprendo al dialogo, senza la volontà di “creare muri”.
Una strategia studiata a tavolino, anche perché, in fondo, l’interesse non è quello di arrivare ad una rottura definitiva che non farebbe guadagnare nessuno. Al contempo, però, Reichrat ha anche lanciato qualche segnale meno distensivo a Nyon, spiegando come alcuni club che hanno già voltato le spalle alla Superlega abbiano poi chiamato al manager tedesco per chiedere informazioni, per una sorta di apertura alla disponibilità. Ed il suo “Lasciateci convincere i club, a un certo punto comunicheremo chi farà parte del progetto” lascia intendere come sia anche pronto ad usare le maniere forti.