Atalanta ko a Bologna, Gasperini verso il quarto uomo: “Faccia di m…a”. Il tecnico nerazzurro avrebbe ampiamente meritato di essere espulso
L’Atalanta ha ancora una volta perso terreno dall’agognato quarto posto che vale la qualificazione in Champions League. Dopo i due successi consecutivi contro Milan e Salernitana la squadra di Gasperini è incappata in una sconfitta nello scontro diretto contro il Bologna che al Dall’Ara conquista tre punti di platino e vola in quarta posizione solitaria con cinque punti di vantaggio su Scamacca e compagni. Il gol di Ferguson a una manciata di minuti dalla fine ha rovinato la vigilia di Natale a Gasperini e ai suoi ragazzi. Ma a far saltare i nervi al tecnico piemontese non è stato solo il gol del centrocampista scozzese: già nel corso del primo tempo Gasperini è andato in escandescenza attaccando sia la panchina avversaria che forse gli ufficiali di gara.
Lo show di Gasperini ha avuto inizio a metà del primo tempo quando ha ricevuto il cartellino giallo dall’arbitro Rapuano a causa di qualche atteggiamento ritenuto sopra le righe. Un’ammonizione che l’allenatore nerazzurro non gradisce e che ne innesca una reazione a dir poco furente. Iniziano le contestazioni plateali con tanto di gesti rivolti nei confronti di chissà chi, fino alle urla all’indirizzo dello stesso direttore di gara e del quarto uomo. “Tu e quell’altro! tu e quell’altro!“, ha più volte ripetuto.
Ad un certo punto l’ex tecnico del Genoa ha dato l’impressione di cambiare obiettivo, prendendosela con la panchina del Bologna. Ma la sua ira funesta è letteralmente esplosa qualche istante dopo quando sfuggendo ai tentativi del suo staff di riportarlo alla calma ha urlato un insulto molto pesante: “Faccia di m…a“, rivolto con ogni probabilità al quarto uomo. Tutto questo non è bastato, si fa per dire, a convincere l’arbitro ad espellere Gasperini che una volta placatosi ha continuato a vivere la partita da bordocampo
Resta a questo punto da capire il contenuto del referto che l’arbitro consegnerà al giudice sportivo della Lega. Ma il rischio che l’allenatore dell’Atalanta venga squalificato per la prossima partita è quasi ridotto a zero. Fa fede infatti l’ammonizione comminata dal direttore di gara, che non ha ritenuto opportuno allontanarlo dal campo. Resta comunque la sgradevolezza di un episodio che non è sembrato propriamente uno spot per il calcio.
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