La tifoseria juventina attende di conoscere il destino di Paul Pogba: la sentenza definitiva per il francese è ormai vicina.
Tutti i tifosi juventini sono in attesa di sapere come andrà a finire la vicenda che vede protagonista (in negativo) Paul Pogba. La Procura Antidoping, come noto, ha chiesto una squalifica di 4 anni per il centrocampista francese per la positività al Dhea riscontrata nelle analisi effettuate dopo la prima gara di campionato a Udine (dove il Polpo non è sceso in campo, ndr).
Una tegola, quella della positività di Pogba, che ha privato Max Allegri di una pedina fondamentale nel centrocampo della Juve. Dopo la scorsa stagione decisamente deludente, trascorsa soprattutto in infermeria, questa doveva infatti essere quella del grande riscatto del francese. Ed invece, lo stop per doping ed un’altra battaglia per il numero 10, quella al Tribunale Antidoping.
Pogba, adesso è finita: sentenza definitiva per il francese
Proprio nelle scorse ore è arrivata la notizia del rinvio del processo per doping a carico del giocatore. I legali di Pogba hanno infatti presentato istanza per rimandare l’udienza, inizialmente prevista per il 18 gennaio, chiedendo inoltre che la stessa non avvenga prima del 15 febbraio. Richiesta che è stata accolta, pertanto il processo si terrà probabilmente nella seconda metà di febbraio o nel successivo mese di marzo.
Ma perché questa mossa da parte degli avvocati di Pogba? Come spiegato anche da Tuttosport, i legali hanno chiesto il rinvio per organizzare meglio la propria tesi difensiva. Il giocatore, infatti, non ha voluto patteggiare (avrebbe avuto uno sconto di almeno due anni) ed è deciso a dimostrare la “non intenzionalità” dell’assunzione della sostanza proibita. Oltre ai legali, dovrebbero giungere in aula anche alcuni periti inglesi per dare sostegno alla tesi difensiva.
Il giornalista noto come ‘Matthijs Pog’ ha pubblicato su X un post che riguarda proprio il processo a carico di Pogba. L’ex giocatore dello United vuole infatti dimostrare di non aver assunto alcuna sostanza dopante con l’intenzione di alterare le proprie prestazioni. La difesa del francese si appiglierà al fatto che la sostanza riscontrata è il Dhea: si punterà quindi sulla tesi dell’integratore contaminato.
Per farla breve, sia Paul Pogba che i legali sono decisi ad avere la pena minima, ovvero soltanto sei mesi. Uno scenario molto difficile, ma non impossibile, come sottolinea proprio Matthijs Pog. La Juventus, dal canto suo, ha già provveduto a sospendere lo stipendio del giocatore (percepiva quasi 9 milioni di euro a stagione), accreditandogli il minimo salariale, come previsto dall’accordo collettivo.
La società bianconera, prima di decidere del futuro di Pogba, attende la sentenza del Tribunale Nazionale Antidoping: solo dopo la sentanza finale sarà possibile capire se la seconda avventura a Torino del francese (fin qui molto deludente) è davvero destinata a terminare. Pogba potrà comunque appellarsi al TAS ed eventualmente anche alla Corte Federale Svizzera.