Giovanni Malagò, presidente del CONI, ha rilasciato alcune dichiarazioni in esclusiva ai microfoni di TvPlay.it.
“NON CI SARANNO ISCRITTI” – Le sentenze non si commentano, si devono rispettare. C’è la facoltà di poter organizzare fuori da quelli che sono i vincoli, il perimetro e le regole degli organismi internazionali precostituiti rispetto all’ordinamento FIFA e UEFA e quindi questo apre nuovi scenari di mercato. Molti soggetti che poi hanno espresso il loro parere in merito a questa cosa sostengono che non ci saranno molti “iscritti”. Staremo a vedere.
“RADICI STORICHE DIVERSE DAL NOSTRO MONDO” – Non è questione di essere “a favore o contro”, io difendo un mondo in cui si deve rispettare il merito sportivo, sennò onestamente i nostri valori vengono meno. Poi per il resto quando ci sono attività di business ci sono logiche giuridiche, essendo società per azioni, cercano profitto e lo devono trovare, ma queste hanno radici storiche diverse dal nostro mondo.
“SENZA DECRETO CRESCITA CERTI GIOCATORI NON VERREBBERO” – Il decreto crescita dipende con che logica ci si avvicina a questa problematica. Guardandola nell’ottica per cui dei signori che già guadagnano molto vanno messi in condizioni di avere dalle società un beneficio quando altri soggetti non ce l’hanno? Non fa una piega, ma dall’altra parte dicono che se non ci fosse questo tipo di opportunità quei giocatori non verrebbero, quindi si depauperano i nostri campionati di calcio, ma anche pallacanestro che quindi varrebbero di meno. C’è però anche una seconda riflessione soprattutto, che lo stato non ha assolutamente alcun tipo di vantaggio per cui entrambe le posizioni sono di buon senso. Io spero che si riesca a trovare una mediazione.