Aurelio De Laurentiis ha rilasciato una lunga intevista al Corriere dello Sport: dalla Superlega ad un torneo di élite, fino a Garcia ed al mercato
Aurelio De Laurentiis non è mai banale. Il presidente del Napoli riesce sempre a regalare titoli ad effetto, dichiarazioni shock proprio come accaduto nell’intervista rilasciata al Corriere dello Sport. Immancabile partire dal tema Superlega, freschissimo e d’attualità dopo la sentenza della Corte di Giustizia Europea.
“Il calcio è un’impresa e necessita di fatturati crescenti, non l’ha capito chi fin qui ha governato da monopolista“, esordisce De Laurentiis, lanciando una prima frecciata a Fifa e Uefa. “Il gioco non vale la candela se investo milioni in un circo che distribuisce noccioline“. Il patron azzurro spiega perché non ha poi aderito alla Superlega. “Lo dissi ad Agnelli che non mi convinceva, mancava un avvicendamento di merito connesso al valore delle squadre“.
La Serie A “non è mai stata al livello della Premier se non negli anni di Berlusconi” ha poi sentenziato, attaccando la Lega, con la gestione definita “fallimentare“ e Lotito che ha “venduto ad un prezzo inferiore per cinque anni le partite ad interlocutori che non forse esisteranno più sul mercato“.
De Laurentiis chiede il voto ponderale dei club, con maggior peso per quei club che fatturano di più e torna a toccare il tasto della Superlega. “È stata una mossa sbagliata ma ho già parlato con Florentino Pérez, metteremo veri imprenditori attorno ad un tavolo perché il calcio oggi è amministrato da persone prive di visione“.
Il patron azzurro ha svelato la sua idea. “Tempo effettivo come nel basket e Var a chiamata, serve dinamismo“, poi la riforma dei campionati. “Farei una serie d’élite con 14 squadre di città con numeri imponenti di tifosi senza retrocessioni come nella NBA, invece ora vi sono club di città da 20mila abitanti che non toccano i 10mila posti. Poi due gironi di A e tutto dilettantismo“.
Il focus, poi, si sposta sul Napoli. “Oggi è tra le prime 15 al mondo, io l’ho preso che era al 550mo posto. Il bilancio l’ho chiuso con un utile di 80 milioni e 154 milioni di riserva, ho sempre reinvestito tutto” ha aggiunto.
Immancabile toccare l’argomento Garcia. “Ho contattato Thiago Motta per primo ma non se l’è sentita, poi avevo trovato quasi un accordo con Luis Enrique ma è saltato tutto perché voleva guadagnare ancora di più. Poi ho consultato Nagelsmann prima di prendere Garcia” ha spiegato.
Il patron rivela anche quando ha capito come Garcia non sarebbe stato il tecnico giusto. “Il giorno della presentazione a Capodimonte avrei dovuto mandarlo via con un colpo di teatro. Avrei dovuto capirlo da quando disse che non conosceva il Napoli, mai vista una gara. Avrebbe dovuto semplicemente giocare come con Spalletti. Mi avevano detto che mi avrebbe imballato i calciatori, mi ha fatto mandare via un preparatore perfetto” ha rivelato.
Capitolo mercato. “Farò tre operazioni in entrata, servono un vice Di Lorenzo ed un centrale, poi uno o due centrocampisti. Ho già venduto Elmas” ha poi annunciato, confermando di fatto le voci di una trattativa quasi chiusa con il Lipsia. “Con Zielinski stiamo parlando” – ha poi aggiunto – confermando come con Osimhen si sia “in dirittura d’arrivo“.
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