Federico Chiesa salterà il Frosinone per l’ennesimo problema fisico degli ultimi mesi: quante volte si è fermato sotto la gestione Allegri.
Dopo l’amaro pareggio col Genoa la Juve deve rimettersi subito in moto se vuole provare a tenere il passo dell’Inter che continua a vincere e ha ulteriormente aumentato il suo vantaggio in vetta alla classifica. Di sicuro i bianconeri, se vogliono ancora avere qualche speranza, non possono sbagliare la trasferta di Frosinone dove però non ci sarà Federico Chiesa, fermato dall’ennesimo acciacco fisico.
C’è sempre qualche problema numerico in casa Juve che negli ultimi mesi difficilmente ha avuto la rosa al completo e spesso le conferenze stampa di Allegri riservano brutte sorprese. In questo caso il tecnico toscano ha annunciato inaspettatamente lo stop di Chiesa, non il primo di questa stagione e in generale dopo il rientro dalla rottura del crociato.
L’ex Fiorentina, con grande pazienza e fatica, è riuscito clinicamente a superare il grave infortunio ma non appare più lo stesso giocatore di prima dal punto di vista fisico che tra l’altro era il suo punto di forza. Gli effetti della lunga inattività, legati all’inconsapevole timore di rifarsi male, stanno condizionando le sue prestazioni e favorendo l’insorgenza di altri problemi.
Il 9 gennaio 2022 è una data che ha cambiato per sempre la carriera di Federico Chiesa. Non è stato il primo e non sarà l’ultimo giocatore a essere vittima di un pesante infortunio ma certamente ha più impatto subirlo nel pieno della tua crescita come per esempio successo (due volte) a Zaniolo che infatti finora non è più riuscito a giocare sugli stessi livelli di prima.
Lo stesso, con le dovute differenze, sta un po’ accadendo alla stella della Juve che indubbiamente non è più tornato a essere straripante come fatto vedere negli scorsi Europei vinti dall’Italia da assoluto protagonista. La gamba è tornata a girare ma non è ancora al massimo della condizione e forse potrebbe non ritrovarla per esprimere tutto il suo potenziale.
Una preoccupazione generale perché, ad alti livelli, ha un peso non indifferente dover saltare tante partite nell’arco di una stagione per tantissimi motivi. Non a caso, anche guardando i numeri, quest’anno il classe ’97 era partito molto bene con 4 gol segnati nelle prime cinque giornate di campionato per poi trovarne soltanto un altro (su rigore) nelle successive undici nella scorsa partita col Genoa.
Un segnale abbastanza evidente di come oggi l’ex Fiorentina fatichi a mantenere un rendimento elevato nel lungo periodo perché la minore autonomia fisica determina anche una continuità più limitata nel tempo. Oltre alla gestione quotidiana (tra l’altro soltanto di una partita a settimana) a inizio settembre è finito in infermeria per un problema muscolare e ci è tornato adesso per un “fastidio al tendine rotuleo”.
Dal ritorno in campo però sono stati innumerevoli gli stop, magari non di grandissima entità, ma comunque molto frequenti. Dopo quello di questi giorni si è arrivati a un numero totale di nove “infortuni”, contando i sette della passata stagione. In generale una brutta tendenza che forse si sta verificando anche per una cattiva gestione di Allegri che sta chiedendo compiti molto dispendiosi al suo giocatore.
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