Dopo la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea il mondo del calcio ritrova il dualismo UEFA contro Superlega, la sfida riparte.
Quando nel 2021 la Superlega e i club “fondatori” tentarono quello che per certi versi si può definire quasi una sorta di “colpo di stato” verso i vertici che governano il calcio europeo in primis, ma anche mondiale. La reazione da parte di gran parte dell’opinione pubblica, delle istituzioni e di tanti protagonisti o ex calciatori fu quasi unanime e sostanzialmente di sdegno. L’aspetto maggiormente divisivo della formula era l’aura di elitarismo che avrebbe elevato una serie di club, oltre ad un quasi azzeramento della meritocrazia.
D’altro canto c’è stato anche chi invece si è detto affascinato da questo tipo di formula, più simile ad una sorta di NBA, nonostante di fatto i campionati nazionali sarebbero inevitabilmente precipitati a livello di appeal. Ad alimentare la Superlega in alcuni casi c’è anche un sentimento che più che essere a favore è soprattutto avverso alla UEFA e alla FIFA, accusate di comportarsi come padri e padroni che sfruttano e spremono i calciatori aumentando sempre di più il numero di partite.
In effetti è stato proprio il comportamento da padroni che è stato fatale alla UEFA quest’oggi di fronte alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, che questa mattina si era appunto riunita per confermare o meno quanto sostenuto dal suo procuratore generale Athanasios Rantos, lo scorso 15 dicembre 2022, quando aveva decretato che UEFA e FIFA non abusarono della loro posizione dominante bloccando la Superlega con la minaccia di sanzioni. La Corte ha fatto dietrofront e ora quindi la Superlega riparte all’attacco.
Uno a uno e palla al centro. La sfida tra la UEFA e la Superlega, o meglio la società A22, è pronta a ricominciare e le varie fazioni, con i rispettivi alleati, stanno già affilando le armi. Già nei mesi scorsi i vertici della Superlega si erano preoccupati di rivedere e modificare i punti più divisivi del regolamento e della modalità di accesso, tanto quando la UEFA sta ridisegnando la futura Champions League più sulla falsariga dell’idea Superlega.
Esulta il CEO di A22, Bernd Reichart “Abbiamo ottenuto il diritto a competere – ha detto Reichart – Il monopolio della UEFA è finito, il calcio è libero. Adesso i club non riceveranno più minacce e sanzioni. Sono tutti liberi di decidere il proprio futuro“. Intanto il presidente della FIGC Gabriele Gravina minaccia l’esclusione dalla Serie A di qualsiasi club che intenda entrare a far parte della Superlega.
Reichart però ha anche rilanciato con un proclamo che suona più come una tentazione indirizzata ai tifosi, per portarli dalla propria parte, ma se dicesse la verità sarebbe una svolta epocale: la visione gratuita di tutte le partite.
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