All’inizio dell’anno in corso, gli ingegneri di casa Mercedes, nella fabbrica di Brackley hanno ufficialmente ratificato la loro adesione alla filosofia ‘zero pod’ con la W14.
Proprio la stessa filosofia ‘zero pod’ nell’anno precedente si è rivelata per Mercedes catalizzatrice di un trionfo memorabile nel contesto brasiliano, con una pregevole doppietta a segnare il capitolo trionfale della loro epopea in quella precisa gara. Dopodiché non si annoverano risultati di rilievo.
L’emanazione degli ultimi decreti regolamentari nel contesto della Formula 1 ha rinnovato il ritorno dell’effetto suolo nelle monoposto: al fine di sfruttare appieno questa evoluzione, le varie squadre hanno concepito una pluralità di concezioni automobilistiche.
Il tutto sta dando luogo a un ciclo di dinamiche che si dipana ritualmente all’inizio di ciascuna stagione. Come ben noto, è stata la scuderia Mercedes ad adottare l’approccio più estremo, intraprendendo quella filosofia ‘zero pod’ che l’ha contraddistinta soprattutto per i risultati nefasti. Sfortunatamente, per gli arditi piloti guidati dall’immarcescibile Lewis Hamilton, la suddetta strategia li ha condotti attraverso una sorta di purgatorio automobilistico.
Solo nei mesi più recenti dell’anno 2023, presso la scuderia di Brackley, gli ingegneri hanno finalmente contemplato il riscatto della propria visione, emergendo alla ribalta del successo con l’ardente lume della vittoria.
Nel frattempo, la Red Bull ha dominato incontrastata il firmamento del campionato. L’immarcescibile Chris Horner ha confessato di essersi interrogato sull’insistenza della Mercedes in un errore così palese: “La mia meraviglia risiede nel fatto che la Ferrari disponeva di un veicolo eccellente l’anno precedente”.
Chris Horner, un dirigente sportivo nonché ex abile manovratore di monoposto britannico, ricopre l’incarico di gestore della Red Bull Racing. Attraverso la sua maestria, la Red Bull ha conseguito la trionfante conquista di sette titoli piloti in Formula 1, grazie alle prodezze di Sebastian Vettel e Max Verstappen, accrescendo il proprio prestigio con sei titoli costruttori.
“Naturalmente, – prosegue Horner nell’intervista concessa ad Autosport – seguendo la naturale evoluzione di tale concetto, ci aspettavamo una feroce concorrenza da parte loro quest’anno. Ci ha colto di sorpresa l’inerzia della Mercedes nel perseverare con concetti che, a tutti gli effetti, avevano manifestamente fallito nell’anno precedente”.
Il limbo al quale la Mercedes si è autoimposta sin dagli inizi del 2022 pareva essere una sentenza di durata limitata, circoscritta al mero arco temporale di un anno. Ironia della sorte, la doppietta a Interlagos, con la trionfante vittoria nella Sprint ad accompagnarla, ha oscurato il discernimento della squadra, illudendola di percorrere la strada giusta.
Il capo della squadra, Toto Wolff, ha dunque avallato la persistenza nella filosofia ‘zero pod’ anche per la vettura del 2023, la W14. Ma, con l’arrivo della primavera, la cruda realtà si è imposta e ha costretto Wolff a riconoscere l’errore, destituendo il direttore tecnico Mike Elliott e promuovendo James Allison al suo posto.
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