Il pallone torna a rotolare nella prima divisione turca dopo il terribile evento registratosi poco più di una settimana fa: le novità.
Novità importanti giungono dal calcio turco. In molti ricorderanno infatti la decisione della Federazione di sospendere a tempo indeterminato la prima divisione a causa del linciaggio di un arbitro al termine di una partita. A picchiarlo era stato il presidente dell’Ankaragücü, successivamente poi arrestato dalle autorità. Più nel dettaglio, il numero uno del club di Ankara Faruk Koca era entrato in campo dopo il triplice fischio del match giocato contro il Rizerspor per sferrare un pugno in faccia al direttore di gara.
Il motivo di quel folle gesto era riconducibile al pareggio degli avversari nei minuti conclusivi, ma anche ad un gol negato nei minuti iniziali del match. Colpito violentemente al volto, l’arbitro era poi crollato a terra per rannicchiarsi su sé stesso e proteggersi, ma nel mentre altri due uomini, presumibilmente facenti parte della dirigenza dell’Ankaragücü, l’avevano nuovamente colpito con calci. Da lì la decisione Federazione turca di sospendere immediatamente il campionato di prima divisione.
Turchia, si ritorna in campo: ecco quando
A poco più di una settimana da quel pesante evento, il campionato turco è pronto a ripartire e lo farà a partire da oggi con tre partite che daranno il via alla 17esima giornata. Turno che poi proseguirà anche domani e giovedì, con le squadre che torneranno poi nuovamente in campo anche sabato, domenica e lunedì prima di una sosta di due settimane. Nei giorni scorsi, inoltre, sono state annunciate anche le dimissioni dall’ospedale del direttore di gara Umut Meler, ricoverato per un trauma cranico dopo le botte ricevute dal presidente dell’Ankaragücü e ora obbligato ad un periodo di riposo lontano dai campi.
Insomma, una brutta vicenda che la Turchia vuole ora mettersi alle spalle e dimenticare. A fare il primo passo in questa direzione ci ha pensato lo stesso Faruk Koca che ha rivelato di essere addolorato per quanto commesso nei confronti dell’arbitro. “Rivolgo le mie scuse alla comunità arbitrale turca, al pubblico e alla nostra nazione. A prescindere dal torto che abbiamo subito, nulla può legittimare o spiegare la mia violenza. Provo un grande imbarazzo per il gesto che ho compiuto”. Intanto il calcio riparte e lancia un segnale, nella speranza che la violenza, a cominciare dai protagonisti di questo sport, sia sempre più lontana dagli stadi in ogni sua forma.
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