COLUCCIA: “VICINI ALLA FINE DELL’ERA PIOLI. IBRA? POTREBBE AVERE POTERE DECISIONALE FIN DA SUBITO”

Giorgio Coluccia, giornalista del Corriere dello Sport, è intervenuto in diretta ai microfoni di TvPlay.

“SE LA SITUAZIONE DEGENERA LA DIRIGENZA DEL MILAN E’ PRONTA A DARE UN’ACCELERATA” “L’annuncio di Ibrahimovic non è casuale ed è arrivato proprio post sconfitta con l’Atalanta quasi per far calmare le acque in questo periodo complicato. Stiamo a vedere cosa succederà a Newcastle perché al rientro dall’Inghilterra ci sarà un summit tra la dirigenza e lo staff tecnico e si parlerà anche dai tanti infortuni che da inizio anno stanno creando molti problemi. Restare senza Europa, che sarebbe la terza volta nella storia del Milan e la seconda da quando c’è Pioli, potrebbe imprimere un’accelerata nel caso in cui la situazione dovesse degenerare. Diciamo che la partita di Champions e la prossima contro il Monza potrebbero rivelarsi decisive”.

“IBRAHIMOVIC POTREBBE AVERE GIA’ VOCE IN CAPITOLO NELLE SCELTE TECNICHE” “Immaginarci Ibrahimovic già seduto al tavolo del summit post Newcastle con eventuale presa di posizione non è un’eresia. C’è addirittura chi parla di Zlatan in panchina nel ruolo di paravento con qualcuno che, con il patentino, lo possa affiancare. Il Milan in questo momento è a un passo fuori dalla Champions e a 9 punti di distanza dall’Inter capolista, quindi siamo vicini al fallimento totale. Le prossime 48 ore saranno decisive per capire che piega potrà prendere la stagione”.

“VANNO FATTE PROFONDE RIFLESSIONI PERCHE’ SIAMO VICINI ALLA FINE DELL’ERA PIOLI” –“In un modo o nell’altro potrebbe essere il canto del cigno dell’era Pioli che ha trovato il culmine nella vittoria dello scudetto. Non c’è più il feeling di quella stagione. Secondo me qualcosa è cambiato dopo la partita con la Roma dello scorso campionato quando il Milan si è fatto recuperare da 2-0 a 2-2 e da lì ha perso certezze, continuità e risultati. Nel 2023 ha vinto soltanto 22 partite su 51 totali che dimostrano come la situazione sia peggiorata. Però ci sono anche responsabilità dei giocatori: a Bergamo, ad esempio, poteva esserci maggior attenzione sul gol del 3-2. Anche la dirigenza ha speso tanto per dieci giocatori nuovi e finora l’unico che ha reso secondo le aspettative è Pulisic. Insomma, vanno fatte profonde riflessioni per provare a sistemare questa situazione”.

 

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