Scoppia un nuovo caos attorno a Jannik Sinner dopo il trionfo in Davis: stavolta le parole mandano su tutte le furie i tifosi.
La luna di miele tra Jannik Sinner e l’Italia sembra già volgere al termine. Non definitivamente, e non con tutti i tifosi, gli appassionati e gli addetti ai lavori, ma forse con una piccola parte più che ambiziosa. La vittoria in Coppa Davis ha realizzato un sogno straordinario per tutti, ha riportato in Italia un trofeo che mancava da 47 anni. Ma a qualcuno questo non basta.
Il talento di Sinner è tale da ingolosire chi del tennis, e in generale dello sport, guarda molto i risultati, meno le emozioni. La mentalità piuttosto diffusa nell’ambiente calcistico secondo cui vincere è l’unica cosa che conta ha portato già alcuni appassionati a puntare su Sinner per il futuro in termini di vittorie Slam e primo posto nel ranking.
Obiettivi che realmente Jannik, dopo ciò che ha vissuto negli ultimi mesi, deve porsi a livello personale. Che qualcuno però non desideri, ma addirittura pretenda da lui uno step in avanti per il bene dell’intero movimento è forse troppo. Un’opinione forte e per certi versi eccessiva che divide i tifosi, soprattutto perché arriva da chi, oltre a motivare Sinner, dovrebbe anche tutelarlo.
Per la Federtennis vivere ciò che si è vissuto negli ultimi mesi è stato più di un sogno. Poter vedere le Finals di Torino stracolme di pubblico e di entusiasmo, grazie soprattutto a Jannik Sinner, è stato meraviglioso, oltre che economicamente vantaggioso. Poter vedere l’Italia trionfare, e in quel modo, a Malaga, è stato qualcosa d’indescrivibile. Ma per Binaghi questo non basta.
Il tempo dei festeggiamenti secondo il numero uno del tennis italiano è già terminato. Bisogna voltare pagina e andare avanti. Lo ha dichiarato, pubblicamente, durante l’ultima edizione dei Supertennis Award, tenuta proprio in questi giorni. Un’edizione ovviamente monopolizzata da Sinner.
Esaudito un sogno, un desiderio che gli appassionati di tennis coltivavano da 47 anni nel proprio cuore, bisogna voltare pagina e puntare a un altro sogno. L’obiettivo, nella mente di Binaghi, è chiarissimo: “Non vogliamo mica rimanere per sempre secondi, senza regalare ai tifosi la gioia di uno Slam? Non vogliamo mica restare dietro a Djokovic e dietro al calcio? Adesso serve ragionare in grande“.
Parole che probabilmente, nelle intenzioni, volevano essere un invito a non rilassarsi, a continuare a lavorare sodo, a porsi ambizioni sempre più grandi per avere uno stimolo che porti a migliorare. Alle orecchie di molti tifosi sono però suonate malissimo, quasi minatorie, come se l’intero popolo del tennis pretendesse ormai da Sinner un’impresa probabilmente irraggiungibile: rendere questo sport il più amato e seguito in Italia, superiore addirittura al calcio in termini di audience. Una pressione enorme posta, inavvertitamente o meno, sulle spalle di un ragazzo di 22 anni che sarà anche fenomenale, ma che avrebbe forse bisogno di essere supportato senza alcuna pretesa.
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