Diritti TV, De Siervo attacca la Premier League: “Il valore…”. Durissima presa di posizione dell’amministratore delegato della Lega di Serie A
Il mercato dei diritti televisivi legati allo sport e in particolare al mondo del calcio sta attraversando un periodo molto difficile, quella che in gergo tecnico si può definire contrazione. Dopo gli anni delle cosiddette vacche grasse, in cui i principali campionati nazionali hanno goduto di una crescita esponenziale dei ricavi generati dai soldi delle televisioni, la folle corsa all’aumento degli introiti si è bloccata. La pesantissima crisi economica che si è abbattuta su tutta l’Europa impone scelte drastiche in termini di contenimento dei costi, anche da parte dei broadcast televisivi. La Serie A, tanto per citare l’esempio a noi più vicino, in mancanza di offerte migliori ha detto sì alla proposta di DAZN che ha così acquisito i diritti tv in esclusiva del massimo campionato per il quinquennio 2024-2029.
La piattaforma streaming verserà nelle casse della Serie A e dei suoi 20 club una cifra nel complesso di gran lunga inferiore alle aspettative dei presidenti di società, ma pretendere di più alla luce di una congiuntura che definire sfavorevole è un eufemismo era realmente impossibile. Tanto che anche il torneo più ricco del mondo, la Premier League, ha dovuto fare i conti con gli effetti della crisi economica mondiale. A spiegare nel dettaglio cosa è accaduto Oltremanica è l’amministratore delegato della Lega di Serie A, Luigi De Siervo.
“La Premier ha ottenuto otto miliardi dalla vendita dei diritti tv? Ha fatto -22% per il valore di ogni partita. Per incassare questa cifra la Premier ha offerto nel pacchetto televisivo la cessione di settanta partite in più rispetto al passato e quindi il valore complessivo è rimasto sostanzialmente immutato. Bisogna saper analizzare bene i dati. Ha dovuto aumentare di un terzo il valore delle gare. Questo significa che siamo in un momento di contingenza globale molto complessa anche per loro che restano i primi della classe”.
De Siervo conclude poi la sua analisi con un’affermazione che contiene elementi di inquietudine: “La Premier resta il campionato più importante al mondo, ma in un mondo che si è fermato. Il valore dei diritti si è bloccato ovunque, anche per loro. Lo dimostra il fatto che per ottenere le stesse cifre del passato hanno dovuto vendere un numero importante di partite in più“.
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