Dopo l’amara sconfitta nel confronto ad Abu Dhabi nel 2021, Lewis Hamilton ha vissuto una trasformazione radicale nella sua illustre carriera
Dal 2021 non è più stato lo stesso: il pilota Mercedes, dall’aspirare all’ottavo trionfo personale, si è ritrovato immerso in un incubo che si è protratto per due stagioni, un periodo di astinenza senza precedenti nella sua lunga esperienza in Formula 1.
In questo interminabile lasso di tempo, il campione inglese ha dovuto prendere atto di una Mercedes che non deteneva più il regno incontrastato sulla competizione. Tre anni nei quali la scuderia anglo-tedesca ha segnato un solo misero successo, ironicamente ottenuto dal compagno di squadra di Hamilton, l’inglese George Russell.
Tuttavia, Hamilton ha deciso di rinnovare la sua fede alla scuderia che considera casa dal 2013, prolungando il suo contratto per altri due campionati durante l’estate appena trascorsa. Questa proroga porterà la sua scadenza proprio quando il pilota britannico compirà quarant’anni.
“Ho quasi trentanove anni e mi sento in perfetta sintonia con il mio fisico. Nel periodo di astinenza da gara ho compiuto un lavoro molto più efficace, preservando elevati livelli di energia e concentrazione” ha confidato nelle ultime dichiarazioni rilasciate per Autosport.
Hamilton, come è noto, ha adottato lo stile di vita vegano nella sua vita negli ultimi mesi. A tal proposito, come evidenziato poc’anzi, il Gran Premio di Abu Dhabi nel 2021 è stato un punto cruciale nella carriera e nell’esistenza stessa dell’immarcescibile Hamilton.
Dopo la sconfitta, la decisione di astenersi dalla partecipazione al Gala di fine stagione ed il ritiro temporaneo dai social media, alimentando le speculazioni su un suo possibile ritiro.
La delusione che afflisse Hamilton toccò effettivamente le cime di una contemplazione sull’atto di deporre il casco, un pensiero di cui egli stesso dà conferma ufficiale con queste parole: “Certamente sì. Molteplici riflessioni occupavano la mia mente in quel periodo. Ma credo che una delle più gravi follie sia intraprendere decisioni basate sull’impeto emotivo, poiché quando si è travolti dalle emozioni, le scelte sagge raramente vengono compiute. Per me, fu un periodo autenticamente, profondamente difficile. Dovevo pazientare, lasciare che le acque tumultuose si acquietassero, che i miei pensieri si schiarissero, affinché potessi assumere decisioni ponderate”.
Questo passo buio e tormentato della sua esistenza, imbevuto di struggimento, si rivelò come una prova cruciale. L’allontanarsi dalla consueta routine quotidiana, trascorrendo un periodo di riposo con la famiglia, ha infuso nuova vitalità nel pilota: “Ero con i miei nipoti in un luogo splendido, alle Hawaii, con tutta la famiglia. Sono giunto a un punto in cui mi sentivo realmente felice e avevo solo il desiderio di proseguire”.
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