In un Paese che da tempo ha decretato il calcio come sacra passione nazionale, emerge uno scandalo tanto inaccettabile quanto irrispettoso verso l’essenza stessa dello sport
In Italia sempre più squadre ad ogni livello subiscono penalizzazioni in quanto incapaci di onorare gli impegni salariali nei tempi stabiliti. Le istituzioni calcistiche nazionali, ciò nonostante, lavorano sempre e comunque per tutelare i club, almeno finché la situazione della società in questione non diventi irreparabile. Una soluzione quasi in antitesi rispetto a tutte le altre aziende che non rispettano gli impegni salariali ma al contempo non gravitano nel mondo pallonaro. Tutto ciò fa quasi sembrare il calcio italiano una categoria privilegiata.
Il 21 novembre scorso, il Tribunale Federale della FIGC ha emesso una decisione che getta un’ombra minacciosa sul futuro della Vastese Calcio. La squadra abruzzese si è vista infliggere una penalizzazione di due punti in classifica da scontare durante la corrente stagione sportiva e la sua presidente, la signora Adriana Cinquina, ha ricevuto sei mesi di inibizione. Tale sanzione è il risultato di una controversia concernente i pagamenti ritardati di due tesserati durante la stagione 2022-2023.
Il proprietario del club, Franco Bolami, ha diffuso una nota in cui spiega che, nonostante i bonifici per i pagamenti siano stati eseguiti tempestivamente, la documentazione è giunta alla Lega con un lieve ritardo. Bolami ha annunciato di aver già intrapreso le necessarie azioni legali, presentando un ricorso attraverso il suo avvocato, al fine di revocare i punti di penalizzazione che ritiene ingiustamente assegnati. Esprime fiducia nella giustizia sportiva e nella correttezza delle decisioni che saranno prese.
Serve affrettarsi prima che la situazione precipiti definitivamente
La Vastese Calcio è ora in una situazione delicata, sull’orlo del baratro. Il proprietario Bolami ha lanciato un appello urgente, affermando che la squadra potrebbe essere costretta a smantellarsi entro dicembre se non emergono nuovi investitori. Questa notizia è stata diffusa attraverso un comunicato ufficiale del club abruzzese.
Dopo la retrocessione dalla Serie D all’Eccellenza abruzzese nella stagione precedente, la Vastese si trova ora di fronte a una crisi che potrebbe definire il suo destino. Bolami ha espresso preoccupazione per il futuro del club e ha sottolineato che, senza il sostegno finanziario degli imprenditori locali, la smobilitazione della squadra potrebbe essere inevitabile.
È inaccettabile che le squadre non siano sottoposte agli stessi standard che governano il tessuto imprenditoriale del Paese. Mentre i club calcistici godono di una sorta di immarcescibile immunità, il resto degli imprenditori italiani si trova a lottare quotidianamente, costretti a rispettare regole e tempistiche che sembrano non applicarsi allo sfarzo e al lusso che avvolgono il mondo calcistico.
Una situazione difficile per il club ma che al contempo lascia e lancia una vera e propria ombra, soprattutto per la disparità di trattamento rispetto agli imprenditori italiani, chiamati a rispettare regole tassative. Non può non sollevarsi una sorta di grido d’allarme, quantomeno a rispettare le stelle leggi e regolamenti che valgono per ogni azienda extracalcistica, anche per riportare il calcio italiano nel solco di una competizione leale e rispettosa, dove ogni squadra, grande o piccola, sia tenuta a rispondere delle proprie azioni e a onorare gli impegni finanziari.