Il giornalista di fede rossonera Carlo Pellegatti è intervenuto in diretta ai microfoni di TVPlay.
“NON HO GRADITO L’INTERVISTA DI MALDINI IN QUESTO MOMENTO DI DIFFICOLTA'” – “Riguardo all’intervista di Maldini non l’ho gradita, ma non per lui, ma perché in questo momento in cui siamo così scossi dalla sconfitta col Dortmund non ritenevo necessario avere anche quest’altro problema. Maldini non parlava dal 5 giugno e quindi ha ritenuto opportuno, dopo sei mesi, dare la sua versione tenendo la linea che ha mantenuto anche nelle ultime interviste. Non c’era assolutamente feeling tra le due parti, cioè tra lui e la proprietà e di conseguenza prima o poi doveva scoppiare. Nell’intervista di maggio indicava degli obiettivi con parole abbastanza forti e Cardinale voleva chiudere la questione. Il Milan è in difficoltà per infortuni e ambiente, con Pioli che rischia la panchina, e questa intervista sicuramente non aiuta perché porta ulteriori divisioni.”
“LA SOCIETA’ HA PROVATO UNA STRADA NUOVA CHE NON HA PORTATO I RISULTATI SPERATI” – “La proprietà americana ha provato una strada nuova, ma si è accorta che questa strada non era percorribile e se tutte le volte che si cercano strade nuove si pensa che non siano fattibili allora saremo ancora fermi alla terra che è quadrata. La società ha provato qualcosa di nuovo che non è andato bene e se ne sono accorti. Gerry Cardinale, infatti, sta inserendo nella sfera Milan e RedBird Zlatan Ibrahimovic. Se si occuperà un po’ di più degli aspetti di campo, alla Maldini e alla Marotta per intenderci, allora può essere un valore aggiunto. Ora vogliono correggersi e sembra che questa cosa non vada comunque bene. Io non mi innamoro di nessuno perché a me non interessa difendere nessuno a me interessa il Milan. Questo management passerà come l’allenatore e i dirigenti. Negli anni se ne sono andati Berlusconi, Rivera e hanno smesso grandi campioni oppure sono usciti dalla società rossonera grandi personalità ma siamo sempre andati avanti”.
“MAROTTA E MALDINI NON SI POSSONO PARAGONARE” – “Marotta in questo momento non c’entra nulla, parliamo di un grande dirigente di calcio ma non si può paragonare alla situazione di Maldini che è stato una leggenda da calciatore che ha vinto tutto e che è stato universalmente tra i migliori della storia”.
“AD OTTOBRE QUANDO IL MILAN VINCEVA NESSUNO PARLAVA DELLA MANCANZA DI MALDINI” – “Nessuno ai primi di ottobre, dopo sette vittorie in campionato e due buone partite in Champions, si permetteva di dire che qualcosa era andato storto nella programmazione della società rossonera. Gli infortunati non sono colpa o merito di Maldini: il Milan è in difficoltà perché è pieno di infortunati ma non perché manca un uomo dietro la scrivania. Questa è una scusa che sta venendo fuori adesso che la squadra sta vivendo in un periodo complicato, ma quando si vinceva nessuno aveva tirato fuori questo tema”.