Cristiano Ronaldo è finito al centro di una spinosissima questione che potrebbe costargli molto caro, un miliardo di dollari per l’esattezza.
Il sogno di chiunque giochi a calcio è ovviamente quello di diventare un campione. Di campioni ce ne sono tanti e ne continuano a nascere sempre di nuovi, alcuni però raggiungono un livello di grandezza tale da divenire delle autentiche icone, in grado di segnare epoche e alzare l’asticella fino a livelli di fama fino a quel momento mai visti.
L’epoca che si sta chiudendo ora è quella di Messi e Cristiano Ronaldo, che per oltre un decennio hanno fatto ruotare attorno al loro dualismo l’assegnazione del Pallone d’Oro e l’attenzione dei tifosi. Il sondaggio su chi sia più forte è arrivato a livelli che ricordano quelli di “Beatles o Rolling Stones” negli anni 60, ma i tempi oggi sono cambiati e oltre ai risultati sportivi e le mode, ci sono tanti altri campi in cui una celebrità può mettersi in gioco.
Cristiano Ronaldo ha scelto, come molti altri colleghi anche quella della finanza. Una scelta che però potrebbe costargli molto cara. CR7 infatti sta affrontando un’azione legale collettiva negli Stati Uniti per la sua partnership con Binance, la più grande società di scambio di criptovalute al mondo. I ricorrenti sostengono che il suo appoggio li ha portati a effettuare investimenti in perdita e ora chiedono danni per una somma di almeno 1 miliardo di dollari.
Class action da 1 miliardo di dollari contro Cristiano Ronaldo
Nel novembre 2022, Binance ha annunciato la sua prima raccolta “CR7” di token non fungibili (NFT) in collaborazione con Ronaldo, che secondo il calciatore avrebbe premiato i fan “per tutti gli anni di supporto”. Gli NFT sono asset virtuali che possono essere acquistati e venduti, ma che non hanno una propria forma nel mondo reale: in altre parole esistono solo digitalmente. Generalmente vengono utilizzati per contrassegnare la proprietà di qualcosa, come un’immagine o un video online.
“CR7” si riferisce alle iniziali e al numero di maglia di Ronaldo ed è utilizzato come marchio in una gamma di prodotti, dalle calzature ai profumi, che hanno contribuito a renderlo uno degli atleti più ricchi del mondo. In un video sui social media che annunciava la partnership, Ronaldo ha detto agli aspiranti investitori “cambieremo il gioco NFT e porteremo il calcio al livello successivo”.
L’NFT più economico della collezione aveva un prezzo di 77 dollari quando è stato messo in vendita nel novembre 2022, ma solo un anno dopo, veniva venduto a circa un dollaro. Secondo la Securities and Exchanges Commission (SEC) degli Stati Uniti, questi beni possono essere considerati titoli e quindi le celebrità che li sostengono devono seguire la legge statunitense.
Il presidente della SEC Gary Gensler aveva precedentemente affermato che le celebrità devono “dichiarare al pubblico da chi e quanto vieni pagato per promuovere gli investimenti in titoli”. L’accusa per CR7 è di aver fatto pubblicità ingannevoli per conto di Binance, ma il portoghese non è il solo calciatore attorno al quale si sta alzando il polverone.