La vittoria di Jannik Sinner e dell’Italia sta facendo molto rumore. Non tutti però sono d’accordo e anzi c’è chi critica, tra la sorpresa generale
La stagione del tennis è ufficialmente terminata e si è conclusa nel migliore dei modi per il tennis italiano. Dopo una lunga attesa (47 anni per la precisione) l’Italia ha vinto la seconda Coppa Davis della sua storia, riportando grande entusiasmo attorno a questo sport. Nel quotidiano troviamo sempre più persone che trattano di tennis – quasi come se fosse calcio – e che commentano le prestazioni dei nostri ‘condottieri’.
Ovviamente al centro c’è lui, il numero quattro al mondo e il numero uno italiano Jannik Sinner. L’azzurro ha firmato un finale di 2023 straordinario, ha vinto diversi tornei, sfiorato l’impresa alle Atp Finals (dove ha ceduto solo in finale) e soprattutto ha trascinato alla vittoria l’Italia. Sue le vittorie decisive, non solo in finale ma soprattutto in semifinale, con Jannik che ha battuto prima in singolare e poi in doppio il numero uno al mondo Novak Djokovic. Una prestazione eccezionale e che resta sicuramente nella storia del nostro sport.
Tutti nel nostro paese stanno esaltando le sue gesta e Jannik viene paragonato a fenomeni d’altri tempi come Alberto Tomba o Valentino Rossi. La Davis è finalmente targata Italia, ma c’è ancora chi è infuriato per il nuovo format. Va detto che la Coppa Davis è una competizione totalmente nuova, completamente diversa rispetto a quella che gli azzurri vinsero negli anni ’70. E c’è chi non dimentica. Nelle ultime ore stanno facendo discutere le parole di Lleyton Hewitt, ex numero uno al mondo e capitano della squadra di Davis dell’Australia. La finalista poi sconfitta.
L’ex tennista ha dispensato elogi per Sinner, trascinatore degli azzurri, ma allo stesso tempo ha criticato il format. “Sono abbastanza stufo di questa competizione, giocare sempre sullo stesso tipo di campo e non è questo il senso della competizione”, ha sottolineato. Poi ha rincarato la dose: “Niente partite di cinque set, niente casa o trasferta ma sempre la stessa superficie“. Insomma parole durissime nei confronti di questo format, poco gradito a tutti. In molti hanno dispensato critiche – quest’anno ma anche in passato – sul senso di questo format e in tanti non hanno apprezzato.
Tra questi risuonano nuovamente le parole di qualche tempo fa del numero uno al mondo Novak Djokovic. Il tennista serbo non era d’accordo sul nuovo format e soprattutto sulla decisione di giocare sempre in Spagna: “Si gioca da cinque anni qui, non è giusto. Bisogna cambiare sede, bisogna cambiare ogni anno“. Parole importante da parte di uno dei leader della PTPA (organizzazione di tennisti) e che trovano sempre più consensi. Le parole di Hewitt fanno riflettere, anche se arrivano dopo una dolorosa quanto importante sconfitta in finale.
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