CASELLA (DS PRO VERCELLI): “NON HO SCOPERTO MESSIAS MA GLI HO DATO FIDUCIA. LA PRO VERCELLI AMBIENTE ADATTO PER SVILUPPARE TALENTO”

Alex Casella, direttore sportivo della Pro Vercelli, è intervenuto nella trasmissione “A quelli della Serie C” in onda su TvPlay.

“IL NOSTRO OBIETTIVO E’ VALORIZZARE I GIOVANI E MANTENERE STABILITA’ ECONOMICA” – “Stiamo attraversando un momento positivo. La società ha dato una linea guida precisa e diversa rispetto alle ultime stagioni: alleggerire i carichi a livello economico, restare in equilibrio da un punto di vista del budget e valorizzare i giocatori a nostra disposizione. Un altro aspetto che abbiamo modificato riguarda la scelta dei giocatori: diversi di essi sono infatti di proprietà rispetto agli anni passati dove avevamo tanti ragazzi in prestito”.

“DOSSENA E’ L’ALLENATORE PIU’ ADATTO PER IL NOSTRO PROGETTO” – “Il nostro obiettivo era trovare un allenatore che avesse una proposta di calcio propositiva. Se hai dei ragazzi giovani e non li fai giocare a calcio rischi di non far crescere la qualità. Degli allenatori che c’erano sul mercato quest’estate io penso che Dossena fosse l’ideale per il nostro progetto. Lui è molto bravo a lavorare e soprattutto è empatico coi giovani: ha fatto debuttare tanti ragazzi anche del 2005 e 2006″.

“RIZZO E’ UN PATRIMONIO DELLA NOSTRA SOCIETA” – “Rizzo paga un po’ la volontà del mister di giocare dal basso. A livello tecnico e podalico è più indietro rispetto a Sassi. Ha caratteristiche diverse rispetto a Sassi, forse in porta è anche più reattivo. Come società noi lavoriamo in maniera diversa: più che forzare la mano su alcune situazioni per spingere un giocatore rispetto ad un altro, cerchiamo di sposare un modo di lavorare che decidiamo ad inizio stagione. Ad esempio la società mi chiede che i giovani scendano in campo in modo da accumulare minutaggio. Se si incominciano a mettere troppi paletti si rischia di vanificare quello che è l’obiettivo finale. Quando abbiamo preso Sassi sapevamo del rischio di giocarsi il posto con Rizzo, ma sappiamo che abbiamo due portieri di qualità. In altri ruoli invece abbiamo tanti giocatori di nostra proprietà e il mister sa quando impiegarli per quel che riguarda il minutaggio. Rizzo resta un patrimonio importante della nostra società. “

“MESSIAS NON L’HO SCOPERTO MA GLI HO DATO FIDUCIA”“Non è questione di scoprire un talento. Tanti ricamano storie su giocatori, mentre noi abbiamo il dovere di sbagliare il meno possibile investendo su giocatori che pensiamo possano crescere e avere prospettiva. A Gozzano abbiamo avuto Zerbin, ora al Napoli e poi Messias. Quando lavori con quel tipo di mentalità il buon giocatore ti capita tutti gli anni, poi bisogna capire chi può fare un certo tipo di percorso. La Serie C è il campionato più formativo in Italia perché puoi lavorare su tanti giovani che magari vengono scartati dalle squadre di A e B. Se non trovi le dinamiche giuste in tanti si perdono anche se hanno grandi potenzialità. Noi dobbiamo dargli il tempo di aspettarli e farli crescere”.

“A VERCELLI C’E’ PIU’ POSSIBILITA’ DI ESPLODERE RISPETTO A CATANIA” – “La problematica più grossa è il fattore ambientale. Un conto è giocare a Catania, con un livello molto alto con tanti tifosi, e un altro è giocare in piazze molto più piccole. Nei club medi del Girone A secondo me c’è la possibilità di lavorare con più pazienza. Se bruci un giocatore poi fai fatica a riproporlo. A Vercelli, ad esempio, è più facile venire fuori che a Catania: sono due piazze diverse dove c’è anche una pressione totalmente differente. In partenza le squadre del Girone C sono più attrezzate, ma c’è meno pazienza e alla fine sono le squadre del Girone A che hanno i giocatori più preparati perché magari hanno avuto maggior possibilità di farli crescere con meno pressione”.

“MAGGIO E’ FIGLIO DI UN PERCORSO ED ORA E’ PRONTO PER LA B” Sta crescendo tantissimo ed è figlio di un percorso. Lui è nostro settore giovanile e finita la Primavera non era pronto per fare la Serie C, ma nessuno lo voleva neanche in D. L’abbiamo mandato in Calabria per farlo giocare. Oggi è un giocatore che ha numeri per fare la B. Nessuno poi guarda a domani, quindi in molti ragionano sull’avere un giocatore già pronto, ma non è facile. Se Maggio lo si scaricava oggi magari era in Eccellenza”.

“NON DOBBIAMO AVERE LA PUZZA SOTTO IL NASO MA AVERE FAME” “Quando alzi l’asticella ti viene la puzza sotto il naso. Siamo partiti senza vincere una partita ma ora dobbiamo continuare a mantenere questo entusiasmo. Questa è una squadra che ha dimostrato di poter stare nelle prime 10, ma bisogna mantenere accesa quella fiammella e quelle motivazioni che sono necessarie per puntare in alto”.

 

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