Il baby bomber del Milan Francesco Camarda è già finito nel mirino dei top club europei. I rossoneri rischiano il super scippo
Sabato sera il Milan ha ritrovato la vittoria dopo un periodo di grande difficoltà. L’1-0 contro la Fiorentina è stato di importanza capitale, viste anche le difficoltà ed i tanti infortuni stagionali. Tre punti che sicuramente hanno rilanciato i rossoneri, anche in vista delle prossime gare tra campionato e coppa.
La grande notizia della serata è stata il debutto di Francesco Camarda, il baby bomber della Primavera che ha realizzato il suo esordio da record proprio contro i viola. A 15 anni, 8 mesi e 15 giorni è divenuto il più giovane calciatore a giocare una partita nella storia della Serie A. Una bella soddisfazione per lui e per il Milan stesso.
Camarda è un vero e proprio gioiello. Ha già segnato quasi 500 gol in tutte le categorie del settore giovanile del Milan e, nonostante sia solo un 2008, è già divenuto un punto fermo della Primavera. Dopo la gioia e le emozioni del debutto, c’è però un altro compito: blindare Camarda per evitare che club stranieri possano piombare su di lui.
Il Milan deve dunque restare sull’attenti con Camarda. Ad oggi il baby bomber non può ancora firmare un contratto da professionista, visto che le norme vigenti permettono questo tipo di accordo lavorativo solo dai 16 anni in su. Sarà quindi necessario attendere il 10 marzo prossimo, quando Camarda spegnerà le sue sedici candeline.
Il centravanti classe 2008 del Milan fa impazzire già mezza Europa. Le big di Premier League lo osservano da vicino, sembra anche che Pep Guardiola stia seguendo Camarda come possibile innesto futuro del suo Manchester City. Ma anche PSG, Borussia Dortmund e Barcellona sono intrigate dal senso del gol eccezionale del ragazzo milanese.
Il rischio è elevato, non tanto per la questione contrattuale, che come detto si dovrebbe risolvere senza patemi d’animo al compimento dei 16 anni di Camarda. Bensì per quanto riguarda la cifra minima che basterebbe pagare ai club interessati per portarlo via dal Milan.
Ovvero il cosiddetto contributo di solidarietà, ricavo previsto dall’Uefa per tutti i club che hanno cresciuto un eventuale talento in vendita. Una piccola percentuale che i top club europei non farebbero certo fatica a pagare per portarsi via Camarda. Il Milan deve agire il prima possibile, dimostrando al giovane quanto sia importante nei piani futuri della società.
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