L’ex tennis Diego Nargiso è intervenuto in diretta ai microfoni di TvPlay.it: le sue parole sulla vittoria dell’Italia in Coppa Davis.
“LA FORZA DELL’ITALIA E’ STATA LA SEMPLICITA'” – “L’Italia ha la migliore generazione di sempre, solo a paragonabile a quella degli anni 70. Ci sono tantissimi giocatori di livello altissimo e molto giovani: Musetti è 2002, Sinner e Arnaldi 2001 e poi ci sono tanti altri ragazzi che stanno arrivando. Un’ondata d’azzurro che sta arrivando nel tennis mondiale fresca e semplice nelle parole, nei contenuti, nell’approccio e nella mentalità dove il lavoro paga con la programmazione. Un’impresa resa quasi normale, hanno detto che sono semplicemente felici di questo grande risultato arrivato con l’unità d’intenti e la voglia di stare insieme”.
“TUTTI GLI EX NAZIONALI HANNO VINTO UN PEZZO DI DAVIS” – “In passato chiunque abbia vestito la maglia della nazionale ma anche addetti ai lavori ha vinto un pezzo di questa Coppa Davis, abbiamo contribuito tutti nel corso degli anni a tenere accesa questa voglia di vincere. Io mi sono emozionato quando giocavo ieri, non è cambiato molto”.
“LE SCELTE PRECEDENTI DI SINNER AVEVANO UN VALIDO MOTIVO” – “Mi aspettavo questo coinvolgimento, l’Italia quando si parla di nazionale si unisce e ora siamo diventati siamo 60 milioni di coach internazionali di tennis. Comunque sono pronto a discutere di tecnica nei prossimi 10 anni per vincere di nuovo la Coppa Davis o grandi eventi come gli Slam. La nazionale coinvolge tanto e ci si aspetta che i ragazzi giochino sempre. Sinner ha sempre fatto le sue scelte con la testa, gli era stato detto che la squadra era forte abbastanza per vincere in semifinale anche senza il suo contributo. Il suo obiettivo erano le Finals e la Coppa Davis, è ovvio che se avessimo perso in semifinale staremmo a recriminare. A tutti gli effetti le grandi imprese nascono dalle difficoltà, ricordiamoci però che questi grandi campioni e il loro staff ne sanno più di tutti noi”.
“DJOKOVIC SI E’ SCIOLTO CONTRO SINNER” – “Sullo 0-40 ho pensato è finita, poi conoscendo Jannick e vedendo il primo back di Djokovic ho detto in telecronaca che non mi sembrava così tranquillo anche se poi Sinner ha fatto il suo. La conferma c’è stata quando Novak non è lungolinea col rovescio, una cosa unica visto che è uno dei suoi colpi, ha scelto di andare al centro perché non era sicuro di sé ma Sinner gioca bene la volee e dentro di me ho detto questa partita la vince. Poi infatti Novak si è sciolto, rendendo onore a un giocatore che rispetta così tanto da considerarlo alla sua altezza”.